“Finalmente finisce un incubo durato quasi due anni. Ieri è stata una grande emozione vedere papà finalmente fuori dall’ospedale. Ovviamente dovrà continuare a Milano un percorso di mantenimento ma si parla di un paio d’ore a settimana”. Così Andrea, figlio di Stefano Tacconi, all’indomani delle dimissioni del padre dall’ospedale Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo, dove ha affrontato alcuni mesi di riabilitazione a causa delle conseguenze di una emorragia cerebrale che lo ha colpito nel 2022.
Fedi calcistiche differenti
Prima di partire, Tacconi, accompagnato dalla moglie Laura e dal figlio Andrea, ha incontrato il personale sanitario che lo ha seguito, e che ha voluto ringraziare. In questi quattro mesi Tacconi è stato seguito molto da vicino dal dott. Michele Gravina, medico fisiatra, che è interista, e tra i due è nata un’amicizia che va oltre le differenti fedi calcistiche.
Il traguardo
“Abbiamo lottato con lui fino ad oggi – ha aggiunto Andrea in un’intervista al Tg3 – è un traguardo di tutta la famiglia, non ci siamo mai abbattuti e ci siamo dati supporto a vicenda. Ringrazio le tantissime persone che ci sono state vicine in questo percorso”. Negli ultimi due mesi vissuti nella struttura sanitaria pugliese, Tacconi ha ripreso a vivere: non solo le cure, ma anche una cena in famiglia in un ristorante e la rimpatriata con un gruppo di soci degli Juve Club Andria e Barletta. Ora l’ex portiere rientrerà nella sua casa di Cusago, dove ha vissuto dopo il ritiro dal calcio giocato.