domenica - 5 Maggio 2024
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Cesano, intrusione alla scuola dell’infanzia don Sturzo: adottate ulteriori misure di sorveglianza

In programma nei prossimi giorni un incontro con i direttori comunali dei settori tecnico, scuola e polizia locale per garantire maggiore sicurezza ai bambini

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Nella foto, la scuola per l’infanzia Don Sturzo al quartiere Tessera a Cesano Boscone e, nel riquadro, il sindaco della città Salvatore Gattuso

Siamo alle solite. Uno sconosciuto tenta di introdursi dentro la scuola dell’infanzia Don Sturzo di Cesano Boscone? Le responsabilità non sono di chi ha permesso che avvenisse, ma di chi ha pubblicato la notizia e le relative immagini. Un bell’esempio di “disinformazia” di scuola putiniana. È quel che emerge da un surreale comunicato stampa diffuso ieri sera dall’ufficio comunicazione del Comune di Cesano Boscone.

L’intrusione

Comunicato che si è affrettato ad assicurare come i bambini non abbiano corso alcun pericolo. E ci mancherebbe altro. Se così fosse stato oggi staremmo raccontando un’altra storia. Le rassicurazioni sono arrivate dal sindaco Salvatore Gattuso e dalla dirigente scolastica Mariangela Camporeale. Non avrebbero potuto fare altrimenti. “Deo gratia” che abbiano riconosciuto che l’intrusione rivelata da pocketnews.it c’è stata.

Porte e finestre

I due dirigenti (della scuola e del comune) si sono incontrati nella tarda mattinata di ieri “per analizzare insieme quanto accaduto quando un uomo si è introdotto nel giardino della scuola dell’infanzia don Sturzo. Era confuso, con una coperta sulle spalle e in mano un romanzo preso poco prima dalla casetta bookcrossing del giardino adiacente al plesso. Dopo alcuni minuti sono intervenute le forze dell’ordine che lo hanno immobilizzato. Non è riuscito ad entrare nell’edificio, perché porte e finestre erano ben chiuse”.

Un grazie alle insegnanti

Non è riuscito ad entrare grazie alla prontezza delle insegnanti che hanno blindato porte e finestre e trasferito i bambini, che poco dopo secondo programma sarebbero usciti in giardino, prima nel salone interno, poi nel dormitorio che garantiva maggiore protezione. L’intruso non aveva scritto sulla fronte “sono un senzatetto in stato confusionale, scusatemi tanto”. Di corporatura imponente, indossava una coperta rossa a mo’ di mantello. Ha spaventato tutte le educatrici. Sono loro quelle che andavano e vanno ringraziate per prime. Poi le forze dell’ordine che sono intervenute tempestivamente.

Porte e cancelli chiusi

Il documento continua: “Sulle voci che si sono rincorse nelle ultime ore rispetto a una presunta mancanza di sicurezza della struttura e della zona, il primo cittadino e la dirigente concordano che l’attenzione del personale è massima (presunta mancanza di sicurezza? Se fosse solo presunta lo sconosciuto non sarebbe mai potuto entrare ndr). Ci si accerterà comunque che tutte le porte e i cancelli siano sempre ben chiusi”. Alla buon’ora. Perché sin ora non è stato fatto?

Il tavolo tecnico

«Nei prossimi giorni – evidenzia Salvatore Gattuso – organizzerò insieme alla dirigente un tavolo tecnico con i direttori dei settori lavori pubblici, manutenzione, scuola e polizia locale per definire eventuali ulteriori interventi da adottare, sia come scuola sia come Comune, per dare ai genitori e al personale la massima tranquillità». Il primo cittadino e la dirigente concordano anche sul fatto che la foto dell’uomo fermato ieri pomeriggio in evidente stato confusionale non sarebbe dovuta essere diffusa.

La dissociazione

“Mi dissocio – precisa Mariangela Camporeale – dalla divulgazione di notizie e foto». E qui si torna alla “disinformazia” di cui si parlava all’inizio di questo articolo. Se non si parla di un episodio, non è mai esistito. Con buona pace del diritto d’informazione e di tanti altri diritti.

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