venerdì - 17 Maggio 2024
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“Giornata mondiale del rifugiato”: Cesano adotta il calcio come modello di inclusione

Due gli appuntamenti in programma: martedì 20 giugno si terrà la presentazione del libro “Non è solo un gioco” e sabato 24 giugno si disputerà il secondo “Torneo dei popoli”

imagesokOgni anno, il 20 giugno, il mondo celebra la Giornata Mondiale del Rifugiato, una ricorrenza decisa “per onorare la forza, il coraggio e la perseveranza di milioni di persone che sono state costrette a lasciare le proprie case a causa di conflitti, persecuzioni e violenze”. È della scorsa settimana la tragedia avvenuta il 15 giugno in Grecia, dove una barca affollata di rifugiati si è rovesciata nelle acque del Mediterraneo, 78 morti. è urgente affrontare la crisi dei rifugiati.

Un gioco di squadra

In occasione delle celebrazioni della “Giornata mondiale del rifugiato”, quindi, Cesano Boscone ha deciso di organizzare due appuntamenti con un unico filo conduttore, il calcio. Perché è lo sport nazionale più seguito, è apprezzato in ogni parte del mondo ed è soprattutto un gioco di squadra. Quello che ci vuole per affrontare l’emergenza rifugiati.

Gli appuntamenti

Il primo appuntamento è per martedì 20 giugno, alle 21, nella biblioteca comunale di Villa Marazzi, via Dante 47, alla presenza dell’autore Federico Casotti verrà presentato il libro “Non è solo un gioco. Perché il calcio è così importante per l’uomo”: un’analisi socio-antropologica delle tante sfaccettature che caratterizzano il gioco del calcio e del suo rapporto in continua evoluzione con l’individuo e con le comunità. Sabato 24 giugno, alle 17, nel centro sportivo “Bruno Cereda” di via Vespucci 36/38 si disputerà il secondo “Tornei dei popoli”. L’evento – che vuole essere un incontro sportivo tra le comunità presenti a Cesano Boscone – è dedicato alla memoria di Salem, ragazzo che era stato ospite della Diaconia Valdese-CSD scomparso tragicamente l’anno scorso.

Il diritto all’asilo

«L’ultima tragedia, dopo quella di Cutro, ci rattrista profondamente – ha dichiarato l’assessore Ilaria Ravasi – e scuote nuovamente le nostre coscienze sulla responsabilità che gli Stati e l’Europa tutta devono assumersi sul tema delle migrazioni nel Mediterraneo. Il dolore non è però sufficiente. Il diritto all’asilo e alla protezione hanno valore solo se riconosciamo a priori un diritto alla vita di tutti coloro che fuggono dalla disperazione, dalle ingiustizie, dalla fame e dalle guerre”.

 

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