Attraversare i cortili alle spalle della via Gramsci, al quartiere Tessera di Cesano Boscone, in uno di questi pomeriggi di gennaio, può suscitare molte emozioni e qualche riflessione. Di sicuro i più emozionati potrebbero essere i biologi e gli etologi che si troverebbero di fronte un ambiente naturale totalmente al di fuori dagli schemi ordinari, un ambiente da studiare attentamente per la presenza di animali che generalmente non convivono. Al di là dei problemi irrisolti di manutenzione lasciati dal cantiere per il riefficentamento energetico (di cui pocketnews.it si è già occupato: leggi qui), dopo aver smontato le impalcature alte sette piani si è scoperto che hanno dato rifugio ad una fauna molto diversificata. Quale?
Topi, scoiattoli, leprotti e parocchetti
A fianco della casamatta per la raccolta differenziata di via Gramsci, infatti, convivono pacificamente alcuni topi di campagna, di quelli lunghi circa 20 centimetri che hanno la coda affusolata più lunga del loro corpo, diverse famiglie di scoiattoli grigi che hanno preso il possesso anche dei tronchi dei pochi alberi rimasti, una decina di mini leprotti piuttosto timidi ma più grossi dei topi, e uno stormo di circa una ventina di parrocchetti verdissimi, naturalizzati forse dopo essere fuggiti da qualche allevamento. Questi bellissimi uccelli si cibano, oltre che dei rifiuti, anche delle rosse bacche di envonimo cresciute negli spartitraffico.
L’inizio della festa
Quando si va a buttare la pattumiera, verso sera, al calar dell’imbrunire, ci si accorge di essere osservati da diverse coppie di occhietti brillanti delle diverse specie di roditori che attendono solo che si getti il sacchetto dell’umido e ci si allontani abbastanza da poter dare inizio, tutti insieme, alla loro cena. Gli unici socievoli sono gli scoiattoli grigi. Sono abbastanza spudorati da presentarsi direttamente a chiedere cibo a meno di un metro di distanza.
Appuntamento con i parocchetti
Per incontrare i pappagalli bisogna invece passare in via Gramsci verso mezzogiorno. È il momento in cui si divertono a svolazzare in giro, tutti in gruppo, passando rasenti alle teste delle passanti, interagendo amichevolmente solo fra di loro e snobbando un paio di gazze e qualche timido merlo. Sono in tanti, piuttosto grossi, con le piume di un bel verde brillante. Si divertono a svolazzare all’improvviso spostandosi dagli alberi ai cespugli. Sembrano avere la consapevolezza che alla fine il quartiere sarà loro. La riflessione finale di noi umani è leggermente inquietante: non siamo ancora abituati a reagire al cambiamento climatico e non si sa ancora se ci abitueremo. Intanto la fauna, almeno al quartiere Tessera, ha cominciato a farlo.
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