Vetrate sfondate, porte divelte, maniglioni antipanico rotti, cacca da voltastomaco. È tutto quello che ha accolto alcuni volontari che questa mattina poco dopo l’alba si sono recati nel Centro Socio Culturale di via Manzoni, a Trezzano sul Naviglio. Dovevano mettere in rete un nuovo computer, dopo quello che era sparito qualche tempo fa, invece si sono ritrovati di fronte uno scenario da incubo.
Non è la prima volta che accade: è la quarta. Il rituale è quasi sempre lo stesso. Vetrate sfondate, porte divelte e poi un disastro dopo l’altro: nelle salette, nei magazzini, in alcuni uffici. Oltre il danno anche la beffa. Questa volta, l’autore della bravata ha lasciato messaggi sulle porte. In uno chiede “scusa per il disagio” provocato. In un altro afferma di essere disperato e di aver “bisogno di una casa”. In un altro ancora proclama di “voler bene a tutti”
Il paradosso di questa vicenda è che l’autore è ben noto alle forze dell’ordine, Polizia locale e carabinieri, che sono intervenute e lo hanno identificato. Si tratta di una specie di clochard che ha trovato rifugio nel parco Virgilio e che ogni tanto organizza dei raid nel centro socio culturale. In uno dei primi avrebbe fatto sparire circa 500 euro incassati dall’associazione anziani per il tesseramento. Soldi che dovevano servire ad organizzare degli aventi che adesso sarà impossibile programmare.
Esiste anche un filmato che certifica le sue imprese. Lo ha girato questa mattina un’addetta alle pulizie. “Perché non si riesce a bloccarlo? – si chiedono oggi i volontari – Per quale motivo, tutte le volte che è stato fermato è stato rimesso in libertà senza fargli trascorrere nemmeno una notte in cella di sicurezza?”