Sta facendo discutere, a Rozzano, un documento con il quale, la direzione degli uffici finanziari del comune ha stanziato altri 850mila euro che finiranno nelle casse della Atmos srl, la società alla quale è stata affidata la gestione del teleriscaldamento dei quartiere Aler della città e degli immobili di proprietà comunale. Il titolo del documento è: “Integrazione di impegno di spesa per la concessione, tramite finanza di progetto per la riqualificazione, ampliamento e relativa gestione della rete di teleriscaldamento” e porta la firma del dirigente Stefano Specchia.
Il subentro
Per chi non lo sapesse, la Atmos srl è l’azienda subentrata alla Antas Energy System che solo nell’ottobre del 2021 era diventata il nuovo gestore della rete del teleriscaldamento. Un subentro, quello della società vincitrice della gara pubblica indetta dall’amministrazione comunale “per rispondere alle esigenze di modernità ed efficienza degli impianti prima gestiti da Ama Rozzano”, avvenuto in pompa magna.
Le critiche
Il contratto che lega Atmos al Comune prevede il pagamento di un canone di gestione relativi agli immobili di proprietà comunale che ammonta a circa 1 milione e duecentomila. “Quel che lascia sconcertati – riferiscono i critici del provvedimento – è l’ammontare della cifra richiesta e concessa: 850mila euro è il 70% in più del costo base e non è giustificato da alcun aumento delle materie prime, così come indicato nella determina”.
La risposta
Ai detrattori ha risposto in prima persona il sindaco Ferretti. “Non capisco – ha detto a pocketnews.it – dove si voglia andare a parare. Si tratta di aggiornamenti dei piani economici e finanziari relativi agli aumenti di gas ed energia elettrica, che si stanno adottando in tutta Italia. Sono previsti dalla legge e non possono essere ignorati”.
La proporzione
E sulla congruenza della somma stanziata ha concluso: “La cifra è proporzionata ai consumi del comune di Rozzano. E per rendersene conto basterebbe che questi signori dessero un’occhiata alle loro bollette di gas e luce. A meno che non vivano in caverne a lume di candela, pagano il doppio di quanto pagavano negli anni scorsi. Perché il comune di Rozzano dovrebbe pagare di meno o non pagare affatto?”