Scuole a mezzo servizio o completamente chiuse oggi a Trezzano, Corsico e in quasi tutti i comuni del Sud ovest milanese per lo sciopero generale indetto contro la decisione del ministro Bianchi di modificare la formazione e il reclutamento degli insegnati. A Trezzano, all’Istituto Franceschi, la partecipazione di docenti e personale è stata notevole, Come a Buccinasco, Rozzano e Caesano. A Corsico, all’istituto Galilei, la scuola primaria e secondaria hanno chiuso completamente i battenti.
Per motivare le ragioni della protesta, i rappresentanti sindacali degli insegnanti hanno scritto una lettera ai genitori degli alunni. “Oggi 30 maggio, – è l’attacco – è stato indetto da tutte le maggiori sigle sindacali lo sciopero generale della scuola. La situazione è molto seria, sia nel metodo seguito che nel merito del decreto con il quale il Governo senza consultare preventivamente le parti sociali, i Sindacati, nè il Parlamento, è intervenuto pesantemente sulle modalità di reclutamento del personale docente della scuola secondaria di primo e secondo grado e sulle modalità di formazione in servizio e progressione professionale del personale docente di ogni ordine e grado, operando ulteriori tagli di cattedre e dei fondi, già esigui, destinati al personale scolastico”.
“Vogliamo – prosegue il documento – fare sentire la nostra voce attraverso questo sciopero generale, perché è ancora possibile cambiare questa legge attraverso il passaggio parlamentare, l’ennesima riforma della scuola “calata dall’alto” inserita nel più ampio calderone delle “Ulteriori misure urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)” (questo il titolo del Decreto Legge).”
“La nostra idea di scuola e di democrazia è diversa: crediamo che siano necessari una costante partecipazione e un continuo coinvolgimento dei lavoratori e dei loro rappresentanti, nessuno escluso, e un cospicuo investimento di risorse, non gli ennesimi tagli di cattedre e fondi e l’ennesimo tentativo di vessare e dividere internamente la categoria! Ecco perché abbiamo deciso liberamente e consapevolmente di aderire a questo sciopero: ognuno di noi ha la possibilità di fare la sua parte e insieme alle scuole del resto di Italia possiamo dare una nuova direzione al corso degli eventi, più giusta e rispettosa delle nostre professionalità e dell’importante compito educativo che siamo chiamati a svolgere con i bambini e i ragazzi”!
La lettera è firmata dai rappresentanti sindacali Raffaele Arcone, Cinzia Vincenza Cipolla e Ornella Giulivo. Secondo i tre, se la partecipazione allo sciopero sarà elevata, il Governo sarà costretto a rivedere la sua posizione e a confrontarsi con i lavoratori di questo importantissimo settore, attraverso i loro rappresentanti, mentre se la partecipazione sarà bassa continuerà a operare in modo unilaterale non soltanto con questa, ma anche con le successive riforme che intende fare.
Dopo aver sottolineato che, per esempio, la scuola dell’infanzia sopravvive da anni in condizioni al limite del possibile con modelli ed orari che devono rispondere ad esigenze di frequenza degli alunni senza la necessaria diponibilità di organico, i sindacalisti si scusano per il disagio ma confermano che “il benessere dei vostri bimbi dipende anche dal benessere di chi si occupa di loro. Speriamo anzi di avervi al nostro fianco e a sostegno delle nostre rivendicazioni come lavoratori della scuola perché sono a vantaggio di una scuola migliore per tutti”.
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