La sesta edizione dell’Hackathon sulla sicurezza in rete e il cyberbullismo dal titolo ‘Penso, dunque posto (sì, ma dove?)’ organizzata da Regione Lombardia e Ufficio Scolastico Regionale è stata vinta dall’Isiss ‘Don Lorenzo Milani’ di Tradate con il progetto video ‘Asfissia’ realizzato dai ragazzi della 5B e della 5C ‘Grafica e Comunicazione’. Al secondo e terzo posto si sono piazzati i lavori degli alunni del Falcone – Righi, dell’Omnicomprensivo di Corsico, e del Margherita Hack di Assago. All’evento hanno preso parte 28 scuole con 52 progetti.
Vittima di ‘revenge porn’
Il filmato vincitore, ispirato a una storia vera, racconta con linguaggio cinematografico la vicenda di una ragazza vittima di ‘revenge porn’. La capacità di chiedere aiuto e di raccontare quanto le stava accadendo sarà determinante nel permetterle di uscire da un vero e proprio incubo.
Spazio sicuro
Secondo premio a ‘Spazio Sicuro’, sito web realizzato dagli studenti della 5D dell’Istituto ‘Righi Falcone’ di Corsico. Il sito raccoglie tutte le informazioni utili sul fenomeno del cyberbullismo, comprese alcune video-testimonianze di ragazzi che ne sono stati vittima. È inoltre presente una sezione in cui è possibile trovare i numeri utili ai quali rivolgersi e un servizio chatbot di supporto automatico disponibile 24/7 per offrire assistenza immediata.
Spezzare il circolo vizioso
Terzo premio al racconto ‘Conosciamoci’ di Rebecca Sala, studentessa della 2C dell’Istituto ‘Margherita Hack’ di Assago. Protagonista del racconto, un tredicenne vittima di cyberbullismo per la sua balbuzie. Il ragazzo riuscirà a spezzare il circolo vizioso dei soprusi via chat scoprendo che la ‘bulla’ era in realtà una compagna di classe che era stata vittima, a sua volta, di atti di bullismo. L’amicizia e il perdono saranno la chiave di tutto.
Rompere il muro di silenzio
A premiare i vincitori a Palazzo Pirelli, l’assessore regionale alla sicurezza, Romano Lo Russa. “Iniziative come questa – ha detto – servono a rompere il muro di silenzio che fa forti i bulli e ad aumentare la consapevolezza verso un fenomeno da combattere. Fake news, insulti e parole d’odio sui social, diffusione di fotografie personali sono tutte forme di violenza da combattere. I vostri lavori sono la dimostrazione di come l’impegno, la passione e lo studio siano i migliori antidoti ad ogni forma di bullismo”.