Un esercito, quello tedesco, in rotta. E mille occasioni per infierire sugli ex alleati. Non sui militari, sui civili. A 80 anni dalla strage di Marzabotto, una delegazione del comune di Cesano Boscone ha partecipato alla commemorazione di quel tragico evento. Era il 29 settembre del 1944. Le truppe naziste guidate dal maggiore delle SS Walter Reder iniziarono un massacro che durò cinque giorni. Nessuno fu risparmiato. Nemmeno 217 bambini. Neanche uomini, donne e sacerdoti che non avevano mai imbracciato un’arma.
Le note del Silenzio
Ieri, le note del “Silenzio”, hanno riempito l’aria tra i ruderi della chiesetta di San Martino a Monte Sole, in provincia di Bologna, e dato il via alla cerimonia commemorativa della strage di Marzabotto. Dellaa delegazione cesanese facevano parte anche il sindaco Marco Pozza, il vicesindaco Fulvio Paladini, l’assessore Aldo Guastafierro e il presidente del Consiglio comunale, Mara Rubichi.
Le parole di Pozza…
«Oltre 770 civili inermi vennero uccisi dai nazifascisti – ha sottolineato il sindaco Marco Pozza in una nota stampa diffusa questa mattina.– che provarono, invano, a fermare la spinta della Resistenza. Dimostrarono di essere delle bestie senza rispetto per la vita umana, sterminando bambini, uomini e donne. Oggi vedere insieme in questi luoghi il Presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella e quello della Repubblica federale tedesca Frank Steinmeier fornisce un’immagine simbolica forte, un passaggio importante, di vero sentimento europeo che guarda al futuro, per fondare l’Europa sulle radici comuni di lotta contro i soprusi, le dittature e il rispetto dell’umanità, nella costante ricerca della pace».
… quelle di Borrelli…
Nella delegazione anche il presidente della sezione ANPI-Giovanni Bertolini di Cesano Boscone, Leonardo Borrelli. «Questa mattina a Marzabotto – ha osservato Borrelli – abbiamo avuto l’occasione di riflettere nuovamente sul valore di una memoria concreta e condivisa. Ottant’anni fa le stragi di Marzabotto e Monte Sole hanno lasciato un segno doloroso non solo sugli abitanti del territorio, ma nell’Italia intera”.
…e quelle dei due presidenti
«Siamo qui per ricordare – ha detto ieri Sergio Mattarella – perché la memoria richiama responsabilità. Nella Seconda guerra mondiale si toccò il fondo dell’abisso. La barbarie, la cancellazione di ogni dignità umana». E il Presidente federale tedesco ha detto: «In quei giorni dell’autunno 1944, gli uomini delle SS non dimostrarono alcuna pietà, nessuna umanità. Oggi, qui davanti a voi, provo solo dolore e vergogna. Mi inchino dinnanzi ai morti. A nome del mio Paese, oggi vi chiedo perdono».