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Corsico, molestie in Comune? Il sindacato apre uno sportello di ascolto per le dipendenti

Intanto continua l’esodo del personale, soprattutto donne

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Nella foto, i sindacalisti della Uil Fpl davanti alla sede del comune di Corsico, in via Roma

Molestie nel comune di Corsico? Dopo la denuncia anonima delle lavoratrici sulle presunte molestie subite a causa di innominabili dirigenti, dopo le polemiche, dopo le assemblee e i consigli straordinari per discutere l’argomento, è arrivata l’ora delle iniziative concrete. Come quella che debutterà a partire dal prossimo 31 maggio grazie ai sindacati di categoria. Raccogliere il malumore delle lavoratrici e dei lavoratori del Comune di Corsico e trovare delle soluzioni condivise che riportino serenità e rispetto negli ambienti di lavoro. È questo l’obiettivo principale dello sportello che la Uil Fpl ha chiesto e ottenuto di poter aprire all’interno del Municipio.

Vicini alle lavoratrici e ai lavoratori

“L’iniziativa è stata pensata per essere vicini alle lavoratrici e ai lavoratori in un momento delicato per tutto il personale dell’ente – spiegano Gianni De Francesco e Cristian Perversi, delegati Uil Fpl – Solo ascoltando tutti sarà possibile, anche attraverso testimonianze indirette, avere un quadro generale il più fedele possibile alla realtà, fare proposte costruttive e portarle avanti attraverso il principale strumento a nostra disposizione: relazioni sindacali corrette”.

Anonimato garantito

A partire dal prossimo mercoledì, il 31 maggio, dalle 9.30 alle 12.00 e per i mercoledì successivi, quindi i rappresentanti sindacali saranno presenti e inizieranno a raccogliere testimonianze. “Chiederemo all’Amministrazione di concedere a tutti, lavoratori e lavoratrici, 10 minuti per parlare con noi – proseguono – in questo modo, ascoltando tutti, ma veramente tutti, garantiremo l’anonimato circa le informazioni raccolte. Ovviamente se, insieme ai disagi evidenzieremo episodi di mobbing, bossing, vessazioni o altro provvederemo come sindacato ad esporci e ricorrere alle autorità preposte. Siamo convinti che il benessere sul posto di lavoro sia fondamentale e funzionale a vivere meglio buona parte della nostra giornata. E’ innegabile, anche a seguito di quanto emerso in assemblea, in Prefettura e dalla stampa, che oggi l’ambiente è viziato. Dobbiamo risolvere questa situazione, questo per noi è un primo passo nella direzione giusta”.

Esodo continuo

Intanto continua l’esodo dei dipendenti molti dei quali sono donne. Se secondo il sindaco Stefano Ventura, la mobilità fa bene, quello che si sta verificando a Corsico è un vero esodo. Oltre agli alti dirigenti che hanno abbandonato il loro posto in via Roma, negli ultimi tempi sono numerose le donne che hanno preferito andare a lavorare in una nuova realtà. L’elenco è lungo. Comprende Lorenza Lubatti, dell’ufficio ragioneria, Monica Beltrame addetta ai lavori pubblici e alla manutenzione, Angela Stella Miranda del settore gare, contratti e legale. Nei giorni scorsi, inoltre, è stato pubblicato sull’albo pretorio il caso di un dipendente identificato solo con il numero di matricola (008 perché il 007 è da tempo assegnato) che, assunto nel novembre del 2021, ha rassegnato le dimissioni dopo un solo anno e mezzo di permanenza a Corsico.

Cinque donne cinque

Sulla questione è intervenuto anche Antonio Saccinto che ha detto: “Altre 5 Donne, 5  dipendenti vanno via dalla nostra città, alcune storiche come Adele, una delle persone più preparate del Punto comune, altre meno storiche ma preziose, come Lorenza  che ha bene, fin troppo, gestito i conti pubblici e che ora porterà la sua professionalità altrove, Monica altra posizione organizzativa lavori pubblici e manutenzione,  Angela al settore gare, Elisa agente di Polizia Locale, le ringraziamo per quello che hanno dato alla nostra città”.

Risorse preziose

“Si tratta – ha concluso l’ex assessore – di risorse una più preziosa dell’altra, ma con la gestione Ventura, purtroppo i fatti sono questi e visto che poi è complicato assumere viene da sé che la situazione peggiorerà,  non siamo attrattivi e non sappiamo tenerci i collaboratori,  quelli,  che poi il lavoro lo svolgono negli uffici, senza i quali ai politici rimangono solo gli annunci. Ma per il sindaco la mobilità volontaria è un bene e proposta come modello migliorativo dell’ente, questo bisogna dirlo poi ai cittadini che non trovano servizi adeguati”.

C’è del marcio in Danimarca?

Secondo i rumors che circolano in via Roma, solo un paio di dimissioni rientrerebbero nell’ambito della mobilità volontaria che, secondo alcuni, sarebbe uno “strumento di valorizzazione del personale e leva di efficienza organizzativa”. Le altre sarebbero frutto del clima “irrespirabile” che circolerebbe negli uffici comunali così come denunciato dagli stessi sindacati. Adesso è stato istituito lo sportello. Se c’è del marcio in Danimarca (e Shakespeare ci perdoni) dovrebbe, forse, emergere.

 

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