È stata celebrata qualche giorno fa la cerimonia per l’intitolazione del salone polifunzionale di via Nilde Iotti, dedicato alla memoria dell’architetto Franco Moraschetti il papà del quartiere Burgo di Corsico. Alla cerimonia hanno partecipato la moglie Brigida, il figlio Enrico, il fratello e tutti i nipoti tutti. Presenti anche alcuni amministratori comunali, ex colleghi e amici che con lui hanno condiviso tempo libero, passioni e lavoro.
Alla memoria
A spiegare il perché la struttura sia stata dedicata alla memoria del compianto architetto, è stato Fabio Nebbiolini, presidente di Euronavigli, l’associazione culturale e ricreativa che, tra le sue finalità, ha quella di creare momenti di aggregazione e interazione tra i cittadini che vivono o lavorano nell’area metropolitana del Sud Milano.
L’intuizione
“L’amico Franco può essere definito, senza ombra di dubbio, “il papà” del quartiere Burgo, nato sulle ceneri della vecchia cartiera – ha detto Nebbiolini – Questi locali sono una sua intuizione. Prima destinò un’area a ‘attività di interesse collettivo’, poi proposte all’allora cooperativa edificatrice Ferruccio Degradi la creazione di questo spazio per lo svolgimento di attività a carattere culturale e sociale all’interno del quartiere. Ci è sembrato, quindi, naturale, ricordarlo dedicandogli questo spazio”.
Fondamentale
Scomparso nel 2019 all’età di 65 anni, Franco Moraschetti è stata una figura fondamentale per lo sviluppo di Corsico. Ha gestito infatti, da dirigente dell’ufficio edilizia e urbanistica del Comune, per il ventennio precedente la fine del secolo scorso (1980-2000), le profonde trasformazione della città. Dalla gestione delle arie industriali dismesse alla pedonalizzazione del centro storico, allo sviluppo dell’arteria commerciale della Nuova Vigevanese.
La benedizione di padre Alvise
Nella commozione generale, amici e colleghi, hanno ricordato le sue qualità lavorative, la sua lungimiranza e competenza tecnica e soprattutto il suo lato umano che ha sempre caratterizzato e contraddistinto i suoi progetti e suoi rapporti interpersonali. Non sono mancate la benedizione del parroco della Chiesta di Sant’Antonio da Padova, padre Alvise Bellinato e naturalmente il ringraziamento a tutti i partecipanti del figlio Enrico a nome di tutta la famiglia.
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