giovedì - 28 Marzo 2024
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Contro la ‘Ndrangheta, Buccinasco schiera sindaci, magistrati e semplici cittadini

Dopo l’omicidio di Paolo Salvaggio broker internazionale della droga assassinato da due killer davanti al parco Spina Azzurra, la città tenta di reagire allo choc

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Nella foto, Buccinasco, la scena dell’omicidio di Paolo Salvaggio

Ha lasciato profonde ferite nel tessuto sociale di Buccinasco l’omicidio di Paolo Salvaggio, broker internazionale della droga, assassinato da due killer davanti al parco Spina Azzurra. Ferite che si tenta di rimarginare con una serie di appuntamenti durante i quali discutere e riflettere su un fenomeno che sembra far parte del Dna della città.

Si comincia giovedì 21 ottobre alle 18.30 quando all’interno della Cascina Robbiolo di via Aldo Moro 7 si riunisce in seduta pubblica la Commissione consiliare Antimafia alla quale sono stati invitati anche i sindaci dei comuni di Assago, Cesano Boscone, Corsico, Gaggiano, Trezzano sul Naviglio e Zibido San Giacomo e i relativi presidenti delle commissioni Antimafia comunali.

Si prosegue una settimana dopo, giovedì 28 ottobre, sempre alla Cascina Robbiolo, con un incontro pubblico organizzato in collaborazione con la “Carovana Antimafia dell’Ovest Milano” nell’ambito della rassegna culturale “Buccinasco contro le mafie”. Anche in questo caso saranno presenti alcuni sindaci della Città metropolitana di Milano.

Alle 21, infine, nel salone al primo piano della Cascina, Alberto Nobili,  ex procuratore aggiunto presso la Procura della Repubblica di Milano, il sindaco di Lonate Pozzolo Nadia Rosa e l’assessore Rosa Palone discuteranno sul tema “Come vota la ‘ndrangheta”.

Discutere di mafia e di ‘ndrangheta fa sempre bene. Il pericolo è che di Buccinasco passi l’idea di “città del bla bla bla”, e il riferimento al discorso di Greta Thunberg che qualche settimana fa ha voluto sottolineare come fino ad oggi i leader politici non abbiano fatto che parlare, senza però agire di conseguenza, non è casuale. E a Buccinasco, tra cartelli che annunciano “La ’ndrangheta ha perso” e la realtà della cronaca c’è un abisso difficilmente colmabile.

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