“Ci impegniamo a sostituire tutte le caldaie comunali a gasolio, a continuare a piantumare nuovi alberi, a promuovere misure volte a decongestionare i Comuni dal traffico veicolare, ad investire sul trasporto pubblico e ad incentivare l’uso di mezzi di spostamento più sostenibili. Siamo consapevoli, altresì, che le nostre forze, ma soprattutto le nostre risorse, non bastano e per questo chiediamo, con un’unica e forte voce, all’Italia e all’Europa di essere al nostro fianco in prima linea”.
Il patto
Quello qui in alto è un estratto del patto sottoscritto ieri da un centinaio di sindaci di comuni della Pianura Padana per combattere l’inquinamento atmosferico nei loro territori. Il documento è stato presentato durante un incontro che si è tenuto nel Piccolo Teatro di Milano per celebrare la “Giornata della Terra”. Tra i comuni che hanno aderito ci sono anche Buccinasco, Corsico, Cusago e Trezzano.
Quadro impietoso
La Pianura Padana è uno dei luoghi più inquinati d’Europa. A conclusione del primo trimestre del 2024, i dati forniti da Arpa Lombardia sui livelli di particolato sottile (PM10) misurato dalle centraline dei capoluoghi di provincia hanno fornito un quadro impietoso della qualità dell’aria respirata dai lombardi, sia come media annua, sia come media giornaliera, i due parametri il cui confronto è importante per la corretta valutazione della qualità dell’aria. L’aria peggiore si è registrata, nell’ordine, a Monza, Cremona, Brescia, Mantova, Lodi e Milano. In ogni caso, nessuna città ha fatto registrare valori inferiori a quelli previsti dalla nuova direttiva europea sulla qualità dell’aria, che una volta entrata in vigore abbasserà la media annua a 20 mg/mc.
Aria irrespirabile
Altrettanto sconsolante è il dato relativo al numero di giorni in cui l’aria è risultata irrespirabile, facendo registrare valori superiori ai 50 mg/mc come media giornaliera. In sostanza, il ‘bilancio di medio termine’ della qualità dell’aria per il 2024 conferma per la Lombardia la distribuzione dei palmares di capoluoghi più inquinati non solo a quelli posti al centro dell’area metropolitana (Milano e Monza), con i loro irrisolti problemi di traffico urbano e autostradale.
Crisi climatica
“La qualità dell’aria nella Pianura Padana – si legge ancora nel Patto sottoscritto dai sindaci – è fortemente influenzata dalla sua conformazione e dalla massiccia presenza di attività antropiche (vi risiedono oltre 20 milioni di persone e viene generato il 50% del PIL nazionale). L’accumulo di inquinanti aumenta con la crisi climatica e i conseguenti fenomeni meteorologici sempre più estremi come periodi di siccità più frequenti e duraturi, alternati a piogge sempre più violente”.
L’impegno
Ed è per questo motivo che i sindaci hanno sottoscritto il Patto: impegna le amministrazioni locali ad azioni concrete come la sostituzione delle caldaie a gasolio, la piantumazione di nuovi alberi e la promozione di misure volte a diminuire il traffico veicolare. Si impegnano inoltre a investire sul trasporto pubblico e a incentivare l’uso di mezzi di spostamento più sostenibili. Adesso dalle parole bisognerà passare ai fatti. Ed è l’appello che arriva anche da Lega ambiente.
Minimo sindacale
L’iniziativa dei sindaci, infatti, è stata accolta favorevolmente da Barbara Meggetto, presidente dell’associazione ambientalista che però ha puntualizzato: “Ci permettiamo di dire che questa alleanza arriva con qualche decennio di ritardo. Apprezziamo naturalmente lo sforzo fatto ma vorremmo sottolineare che le azioni per cui i sindaci si impegnano, allo stato attuale, sono il minimo sindacale per uscire dall’emergenza. Da questo momento in poi vorremmo un’azione più incisiva nei confronti di Regione Lombardia per portare in Europa fatti e risultati concreti nella lotta all’inquinamento dell’aria”.