venerdì - 29 Marzo 2024
HomeAttualitàRiscoppia la polemica sulle vaccinazioni e richiami anticovid: mandati in altre...

Riscoppia la polemica sulle vaccinazioni e richiami anticovid: mandati in altre province per la terza dose, molti rinunciano

Secondo i tecnici del Pd, da Cesano Boscone, se si vuole avere un appuntamento in tempi brevi si viene inviati a Varese, altrimenti si va a Lurate Caccivio, a 44 chilometri di distanza

ritardi-vaccini
Nella foto, l’inoculazione di un vaccino anticovid e, nel riquadro, il consigliere regionale del Pd, Carmela Rozza

Riscoppia la polemica sui tempi e sulle distanze da percorrere per le vaccinazioni e i richiami anticovid. Ad accendere la miccia, è stata questa mattina Carmela Rozza, consigliere regionale del Pd che dopo aver scritto un post in cui definiva Daniela Santanchè «Inquietante. Tra silicone e Photoshop il grottesco è servito» oggi ha deciso di attaccare a testa bassa la gestione delle prenotazioni della terza dose dei vaccini anticovid.

L’accusa è di facile presa: “Ci sono lombardi mandati in altre province per terza dose, molti rinunciano”. “Ci giungono – ha sottolineato in una nota stampa – segnalazioni da ogni territorio di cittadini che stanno cercando di prenotare la terza dose e si trovano di fronte appuntamenti lontani da casa o non prima di alcune settimane”.

Da Cesano Boscone – dicono dal Pd – si può avere un appuntamento in tempi brevi a Varese, altrimenti si va a Lurate Caccivio, a 44 chilometri da casa. Per stare nella Città Metropolitana di Milano, un cittadino di Cesano Boscone può andare a Basiano a fine dicembre, e i chilometri salgono a 47.

Non solo hinterland. Da San Siro a Lecco e Vimercate per essere vaccinati con la terza dose il 30 novembre, altrimenti in città non prima di gennaio. Da Bagnolo Cremasco, in provincia di Cremona, fino in piazza Novelli a Milano il 7 dicembre e se non si può, c’è posto a Chiari, in provincia di Brescia.

I dati indicati sono frutto di simulazioni fatte questa mattina, tra le 11 e le 12, dal gruppo regionale del Partito Democratico, immettendo nel sistema di prenotazione i dati di cittadini over 40 a cui sono scaduti già i 180 giorni dalla seconda dose, quindi pronti per l’inoculazione del richiamo.

“Il risultato – ha denunciato Rozza – è che molti di loro rinunciano a prenotare, sperando di avere miglior fortuna nei prossimi giorni, e quindi rischiando di perdere settimane preziose prima dell’inoculazione, mentre il virus torna a correre. Il dramma è che i posti oggi non ci sono, perché tra agosto e settembre la Regione ha chiuso o ridotto gli hub vaccinali e ora non riesce a potenziare in tempi brevi quelli rimasti”.

Dalla Regione rispondono che quello del consigliere Rozza è facile allarmismo messo in campo solo per far dimenticare le troppe gaffes di cui l’esponente del Pd si è resa protagonista in questi ultimi giorni.

Seguici sulla nostra pagina Facebook

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

PIÙ POPOLARI

Birrificio Barba D'Oro ortopedia INZOLI Officina Naviglio Sport Auto Testori Sai Barcelo Viaggi Commercialista Livraghi
Birrificio Barba D'Oro ortopedia Commercialista Livraghi INZOLI Officina Naviglio Sport Auto Testori Sai Barcelo Viaggi