Le avvisaglie non erano delle migliori. Adesso la decisione ora è definitiva. Deve restare aperto il cancello che separa il cortile della villetta di via Nearco. L’immobile di proprietà di Adriana Feletti, moglie di Rocco Papalia, era stato confiscato alla ‘ndrangheta, e assegnato al Comune di Buccinasco. Per anni è stato utilizzato dal Comune per i progetti sociali, ma per i giudici “deve” essere accessibile anche alla famiglia Papalia.
Secondo grado di giudizio
La conferma è arrivata. A pronunciarsi, in questo secondo gradi di giudizio, la Corte d’Appello su richiesta dell’Amministrazione comunale. È andata male. “Come già la sentenza del Tribunale ordinario, anche la decisione della Corte d’Appello – ha sottolineato il sindaco Rino Pruiti, alfiere della battaglia contro i Papalia – era quasi scontata. Non posso tuttavia nascondere ancora una volta una profonda amarezza e la delusione per avere perso una battaglia che per noi aveva un valore sostanziale e simbolico”.
L’errore originario
“Le sentenze si rispettano – ha concluso – e continueremo ad agire secondo quanto stabilito dalla legge. Resta l’amarezza perché in questi anni, nonostante le nostre richieste di aiuto e di interventi legislativi, non si è riusciti a correggere l’errore originario nell’assegnazione del bene confiscato: al Comune sono stati destinati due appartamenti oltre alla taverna e al box che si affaccia nel cortile ma non lo stesso cortile da cui si accede alle nostre proprietà, rimasto di uso comune”. Al momento in via Nearco, con la comunità valdese, sono ospitate famiglie ucraine in fuga dalla guerra così come richiesto dal Ministero dell’Interno.