lunedì - 6 Maggio 2024
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Mascherine: la protesta dei genitori degli alunni dell’Istituto Puglisi di Buccinasco

La scuola ne ha ricevute solo 790, un numero insufficiente per coprire i fabbisogni della scuola frequentata da 1090 studenti. E lunedì si torna sui banchi

Mascherine sì, mascherine no! Mascherine per tutti, mascherine per pochi. Mascherine sufficienti, mascherine insufficienti. La protesta parte dall’Istituto comprensivo statale Padre Pino Puglisi di Buccinasco, 1090 studenti dall’asilo alle elementari.

Ieri hanno ricevuto le mascherine promesse dal ministro Azzolina e dal commissario straordinario Arcuri: sono 790, formato per i bambini di 6 ai 10 anni. Un numero insufficiente per coprire i fabbisogni della scuola. Per questo motivo, poche ore dopo genitori e insegnanti hanno scritto una lettera a un gruppo di parlamentari, tra cui Maurizio Lupi, presidente di “Noi Italia”.

 Il documento contiene alcune domande che gli autori della missiva hanno pregato di rivolgere al ministro Azzolina e al commissario Arcuri. Primo quesito: “ma sanno che età hanno i ragazzi delle medie?” Secondo: “se come da prescrizione la mascherina va cambiata ogni quattro ore, e i bambini dell’asilo e molti delle elementari si fermano anche il pomeriggio, a che cosa servono 790 mascherine?”

 La terza domanda e conseguente le prime due: “come facciamo a decidere lunedì, visto che non bastano, a chi darle e a chi no? E il giorno dopo che facciamo? E che cosa rispondiamo ai genitori che ci chiederanno la mascherina per il figlio: ‘Ce le avete, l’ha detto il ministro in televisione!”.

Ieri pomeriggio Maurizio Lupi, ha diffuso un comunicato nel quale ha reso pubblico il documento ricevuto e ha sottolineato: “Spero, ma temo di essere smentito, che il caso della scuola di Buccinasco sia un’eccezione, un caso unico e sollecito pubblicamente chi ne ha la responsabilità di risolverlo subito”.

Poi ha aggiunto: “Faccio mia anche la considerazione finale della lettera che mi è giunta: ‘Onorevole, cambiano le regole, mutano ogni giorno … voi non vi rendete conto che fare propaganda sulla scuola crea confusione disorientamento e disaffezione verso le istituzioni!” Infine l’invito: “Il ministro, il commissario, il governo non devono rispondere a me, devono rispondere a questi genitori e a questi insegnanti. Non con parole, con pacchi di mascherine”.

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