domenica - 3 Dicembre 2023
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Lo spirito eterno della marea

È un vero capolavoro della tecnica. Guardandola da lontano sembra sfidare la roccia e la gravità. Le sue architetture si librano verso il cielo pur restando saldamente ancorate alla terra. Non è il progetto di un’archistar, anzi: è stata realizzata da umili frati benedettini. Forse per questo ha un’anima 

Per chi decide di trascorrere qualche giorno di vacanza tra la Normandia e la Bretagna, nel nord della Francia, l’abbazia di Mont saint Michel, è una meta imperdibile. Visitarla permette di rivivere le avventure dei pellegrini del medioevo. Era, infatti, una delle tappe fondamentali del cammino verso Santiago de Compostela, una delle più seguite. L’arcangelo Michele era considerato il vincitore di Satana, il Principe delle milizie celesti, l’angelo che durante il giudizio universale valuterà le anime. Abbarbicato sulla roccia, l’intero complesso, le cappelle, le cripte, il refettorio e le sale in puro stile gotico, permettono uno straordinario viaggio nella storia. Un viaggio che stimola la fantasia. È un luogo mitico e senza fine, oggetto di attrazione e, anche, di timore. Non solo.

Un cavallo al galoppo

Dall’alto delle sue mura, si può ammirare una delle baie più belle del mondo, una baia in cui il mare, grazie all’alta e bassa marea, si ritira per circa quindici chilometri lasciando alle sue spalle immense sabbie mobili, per poi rimontare verso la costa alla velocità di un cavallo al galoppo (occhio a lasciarsi sorprendere, si rischia un bagno fuori stagione, se va bene. L’Ufficio del Turismo del Mont-Saint-Michel dispone di un calendario, aggiornato costantemente, sul proprio sito web che indica i periodi in cui le maree sono più spettacolari). In passato, le maree della baia avevano reso inespugnabile l’isolotto, accessibile via terra solo quando la bassa marea era al minimo o, via mare, solo con l’alta marea al massimo.

La chiesa sulla roccia

L’abbazia è dedicata all’arcangelo Michele che, secondo la leggenda apparve nel 709 al vescovo di Avranches, sant’Auberto, e gli chiese che gli fosse costruita una chiesa sulla roccia. Per convincere il vescovo, che aveva ignorato per due volte la richiesta, San Michele, alla terza apparizione, gli trapanò il cranio con un tocco del suo dito. Nonostante quella punizione, il prelato rimase in vita e si “convinse” a soddisfare i desiderata dell’Arcangelo. Chi non credesse a questa leggenda può sempre visitare la cripta della cattedrale di Avranchesin in cui è conservato il cranio di Sant’Auberto con il foro.

Filo diretto con la Puglia

C’è un filo diretto che collega Mont saint Michel all’Italia, anzi più precisamente alla Puglia. Su ordine di sant’Auberto, fu quindi realizzato un primo oratorio. Si trovava in una grotta di un complesso roccioso, di durissimo granito, in riva al mare, allora ben collegato alla terra. Il luogo si chiamava Mont-Tombe che, da quel momento in poi, fu denominato Mont-Saint-Michel-au-péril-de-la-Mer. Che cosa centra con la Puglia? Centra perché una delegazione di monaci fu inviata in missione a Monte Sant’Angelo, sul Gargano, meta di pellegrinaggi dei fedeli cristiani sin dal VI secolo. Qui, all’interno di una grotta chiamata appunto la Sacra Grotta, erano deposti i resti dell’Arcangelo Michele. (Il sito, nella seconda metà del X secolo divenne tappa obbligata dei crociati diretti in Terrasanta).

Il mantello di San Michele

La delegazione di monaci compì la sua missione e ripartì dalla Puglia con un lembo del mantello di San Michele e un pugno di terra (alcuni parlano di un blocco di marmo) su cui lo stesso santo aveva posato un piede. Tornati in quella che era la loro casa, i frati non trovarono più nulla. Un terremoto aveva sconvolto l’orografia del luogo. Il picco roccioso nelle cui viscere era stato realizzato il cuore pulsante della futura abbazia si trovava a qualche miglio dalla costa. Il mare aveva inghiottito la foresta che lo circondava.

La vita scandita dalle maree

Quello che più colpisce del sito è che cambia forma e colori con il trascorrere delle stagioni. La vita è scandita dalle maree e dalla luce. Che qui ogni giorno assume forme e intensità diverse. Con il suo essere più tenue o cangiante illumina e rende eteree le inconfondibili forme di Mont saint Michel, trasformando l’esperienza della visita ancora più magica. (guarda la gallery)

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