mercoledì - 24 Aprile 2024
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Lettera anonima con denuncia di violenze? Corsico dice no alla commissione di indagine

Concluso con un nulla di fatto il Consiglio comunale straordinario convocato per discutere presunte molestie tra il personale

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Nella foto, il sindaco di Corsico Stefano Ventura durante il Consiglio comunale straordinario di ieri sera

Pubblico da grandi occasioni quello che ieri sera ha partecipato al Consiglio comunale straordinario di Corsico convocato per discutere della lettera anonima con la quale alcune dipendenti dell’ente locale hanno accusato di subire atti di misoginia da parte di alcuni dirigenti. Una richiesta, quella della convocazione della seduta straordinaria, poi completata con la proposta avanzata da parte della minoranza di una commissione d’indagine che faccia luce su quanto denunciato nel documento inviato il 7 aprile scorso alle organizzazioni sindacali e ad alcuni organi di stampa.

Niet Kommission

Non ci sarà alcuna commissione. Questo almeno è quanto emerso dal dibattito che ha vissuto di momenti di tensione tra due schieramenti. Da una parte Pd e alleati, secondo i quali negli uffici comunali non si sarebbero mai verificati episodi di violenza fisica o psicologica nei confronti delle dipendenti. Dall’altra la minoranza che ha chiesto a più riprese un approfondimento che si sarebbe potuto attuare proprio tramite l’istituzione della commissione. Un dialogo tra sordi.

Clima irrespirabile

Tutti si sono dichiarati contrari a qualsiasi violenza, poi, nella sostanza, tutti si sono schierati in difesa della propria parte politica, dimenticandosi di verificare se effettivamente il clima che si respira all’interno del Comune di Corsico sia davvero così “irrespirabile” come denunciato dagli stessi sindacati.

Strumentalizzazione?

In apertura è stato lo stesso sindaco Stefano ventura a leggere la lettera firmata dal Comitato donne dipendenti del comune di Corsico che dopo aver fatto un exursus sul significato di misoginia e machismo lancia un appello: “siamo stanche di lavorare in un ambiente deprimente, siamo stanche di essere aggredite verbalmente di fronte a colleghi ed estranei. Fate qualcosa”. Secondo il primo cittadino corsichese “la lettera denuncia una situazione che potrebbe essere vera e su cui andrebbe fatta luce”. “La certezza – ha poi aggiunto – e che ha diffamato a mezzo stampa il Comune. Parla di atteggiamenti generalizzati e potrebbe essere una strumentalizzazione”.

Comune omertoso?

La lettera, secondo il sindaco, contiene un’accusa nemmeno troppo velata. Con l’espressione: “tutti sanno e nessuno fa niente” sosterrebbe che quello di Corsico è un comune omertoso. “”La lettera – ha concluso Ventira – colpisce nel mucchio, scredita tutti quanti e non permette di combattere gli abusi”. Poi ha invitato le “presunte” per lui lavoratrici firmatarie della lettera a “denunciare qualsiasi forma di maltrattamenti nelle forme e nelle modalità corrette”. Vale a dire tramite le forze dell’ordine, i sindacati, gli organismi interni al comune delegati a questo compito.

Sottovalutata la segnalazione

Al sindaco ha replicato l’ex sindaco Errante secondo il quale “è un errore sottovalutare la segnalazione anche se fatta in forma anonima. La lettera c’è e bisogna tenerne conto” e dopo aver sottolineato che il Consiglio comunale straordinario è stato richiesto dalla minoranza perché altrimenti la questione sarebbe stata accantonata, ha proposto l’istituzione di una commissione di indagine che ne approfondisca gli aspetti.

Atteggiamento accusatorio

“Stiamo dimenticando – ha osservato Francesco Magisano nel suo intervento – le difficoltà che esistono nel manifestare disagi sul posto di lavoro”. Poi ha puntato l’indice contro la maggioranza di “voler cancellare una situazione che potrebbe essere reale solo per questioni di bottega, e il sindaco di assumere un atteggiamento accusatorio contro la lettera non esprimendo mai alcun dubbio sulla denuncia che contiene. “È deprimente – ha concluso – scoprire che si è partiti subito denigrando coloro che hanno scritto la mail, dichiarando a destra e a manca trattarsi di fatti mai accaduti. Come si fa ad esserne certi?”

Nessun dubbio

Tutti hanno mostrato di avere le proprie certezza. Anche Silvana Gatta secondo la quale “una lettera anonima è il modo peggiore per difendere i propri diritti” “Ad oggi – ha sottolineato – nessuna denuncia ufficiale è mersa” salvo poi concludere “nonostante la possibilità di denunciare in modo anonimo agli uffici preposti” e dimenticando che il destinatario principale della lettera è proprio le Rsu dei dipendenti del comune di Corsico. Più o meno sulla stessa linea anche Sabrina Caimi per la quale potrebbe trattarsi di “un sasso lanciato nello stagno per vedere l’effetto che fa”.

La grande fuga

Per Antonio Saccinto. “Nessuno può essere certo che non sia mai successo niente”. Giuseppe Infosini, dal canto suo ha preso come riferimento le conclusioni dell’assemblea dei lavoratori della scorsa settimana chiusa con la constatazione del clima “irrespirabile” che aleggia in via Roma e dintorni “e non per questioni di aereazione”, ha chiosato. “Il sindaco – ha sottolineato – nega la realtà. Se tutto fosse normale, infatti, non ci sarebbe la fuga di dipendenti e funzionari registrata negli ultimi due anni. Ormai si tratta di una emorragia che sembra non fermarsi mai”.

La rappresaglia

In chiusura Roberto Masiero, dai banchi della maggioranza ha respinto “i sospetti di comportamenti omertosi”. “Sono insultanti – ha detto e poi si è chiesto: “perché i dipendenti non parlano. Hanno gli strumenti per farlo”. “La lettera – ha poi concluso – è una rappresaglia contro questa amministrazione ed è stata strumentalizzata dalle opposizioni”.

Lo sportello

Talmente strumentalizzata che sull’argomento è intervenuto il sindacato dei dipendenti che dopo l’assemblea di ieri sera ha emesso un comunicato che inizia così: “A seguito dei recenti fatti di cronaca e del disagio organizzativo-lavorativo emerso durante l’assemblea dei dipendenti, la Uil Fpl si è già attivata informando l’amministrazione circa la volontà di organizzare una serie di incontri con tutte le lavoratrici e i lavoratori del Comune di Corsico attivando uno sportello. L’obiettivo è quello di essere più vicini alle lavoratrici e raccogliere le problematiche che, negli ultimi tempi, sembrano ‘viziare’ il benessere lavorativo dei dipendenti per poi, di concerto, trovare soluzioni volte a ripristinare un ambiente di lavoro sereno e disteso”.

La carta dei valori

Il documento dei sindacati prosegue: “A seguito del Consiglio straordinario di ieri sera a cui i rappresentanti Uil hanno partecipato è emersa la necessità di proporre una “carta dei valori” da sottoporre a maggioranza e opposizione. Nel documento dovranno emergere i principi guida e i diritti fondamentali delle lavoratrici e dei lavoratori del Comune di Corsico. Stravolgendo gli stereotipi di genere e i pregiudizi  si vuole migliorare le condizioni di lavoro basando tutte le relazioni – quella tra lavoratori, quella tra capo e collaboratore e quella  tra amministratori e dipendenti – su un valore imprescindibile:  il rispetto della dignità altrui”.

 

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