
Ieri davanti davanti al Pirellone, sede del Consiglio regionale, oggi all’assalto di Assago e Rozzano. Gli agricoltori, lombardi (e di tutta Italia), sono nuovamente sul piede di guerra. Chiedono che lo Stato dichiari lo stato di crisi per l’intero settore dell’agricoltura e dell’allevamento. Le proteste sulle condizioni economiche delle aziende agricole si stanno svolgendo in tutta Italia, tramite presidi e colonne di trattori che si muovono, bloccano autostrade e invadono le città.
Due colonne
Ieri mattina hanno dato il via alle dimostrazioni: una delegazione si è recata in piazza Lombardia a Milano, per manifestare sotto gli uffici della Regione. Questa mattina, invece, alle 10,30 dai presidi di Binasco e di Ossona, nel magentino, oltre che da altri presidi della Lombardia, sono partite due colonne di trattori. Una viaggia alla volta del parcheggio dell’Iper, al centro commerciale Fiordaliso, di via Curiel, a Rozzano. L’altra invece è diretta verso il parcheggio del Carrefour del centro commerciale Milanofiori di Assago.
Le concause
Non è un caso che per la loro protesta abbiano scelto due grandi centri commerciali, considerati concausa della crisi che stanno vivendo le aziende agricole. Lo scopo è sensibilizzare i passanti e i clienti del ruolo che hanno le aziende della grande distribuzione sulla crisi del settore agricolo e zootecnico. Una protesta riguarda infatti ancora il prezzo del latte, attualmente prodotto praticamente sottocosto, proprio a causa del prezzo d’acquisto imposto dai supermercati della grande distribuzione. Gli agricoltori non hanno più alcun margine e corrono il rischio di chiudere le loro aziende. “Oggi è proibitivo fare agricoltura – dicono in coro – i responsabili di “Riscatto Agricolo” una delle sigle che raggruppa un buon numero di manifestanti.
Farine di grillo
In tutta Italia, decine di migliaia di agricoltori hanno riposto gli attrezzi e bloccato le strade con i loro trattori. Già provati dai rincari del costo della vita, stanno protestando contro misure pensate per rendere maggiormente sostenibile il settore agroalimentare, ad esempio imponendo la sospensione delle attività per permettere al terreno di riposare. Chiedono più tutela del Made in Italy, si oppongono all’aumento del prezzo del gasolio, all’importazione di farine di grillo (potrebbero sostituire quelle di mais) e ai mille vincoli imposti al loro lavoro dall’Eu.
La solidarietà del sindaco
Il sindaco di Assago, Graziano Musella, e il presidente del Consiglio, Giuseppe Romano, hanno incontrato agricoltori, allevatori e pescatori che, nell’ambito della mobilitazione unitaria itinerante che sta coinvolgendo l’intera nazione, hanno fatto tappa ad Assago, fermando i loro trattori davanti al centro commerciale Carrefour. “Siamo qui – hanno detto – per portare la nostra solidarietà a questi lavoratori, per difendere il made in Italy, la sovranità alimentare e la qualità del nostro cibo, soprattutto in quei settori più esposti alle importazioni selvagge dei paesi esterni alla Comunità Europea. Due i fari che ci guidano: la salvaguardia dell’agricoltura italiana e una filiera alimentare che garantisca la qualità del prodotto e di conseguenza che tuteli il consumatore”.