venerdì - 26 Aprile 2024
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I ragazzi della scuola primaria di Cusago urlano il proprio no alla guerra con un video che emoziona

Tutti i protagonisti indossano una maglietta bianca su cui hanno disegnato la propria mano con i colori dell’Ucraina

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Alcuni ragazzi del coro Vox in Canto, di Cusago, diretto da Cristiana Scovazzi

Altro che Maneskin, che hanno urlato no alla guerra con la loro “Gasoline”. Prima di loro ci hanno pensato i ragazzi del coro della scuola primaria Pascoli di Cusago che, prima dell’esibizione del gruppo romano al Coachella festival, hanno intonato “Il mio nome è mai più” e hanno realizzato, con l’aiuto di alcuni insegnanti, un video di denuncia. Il risultato è visibile su https://fb.watch/cs19XcPmd_/

Il video è stato pubblicato il giorno di Pasqua (un ulteriore segnale della voglia di pace che anima l’iniziativa) a ha subito ottenuto notevoli performance. Le riprese sono state effettuate a scuola, nei giorni precedenti le festività. L’istituto Pascoli di Cusago ha un indirizzo musicale ed è dotato di uno studio di registrazione. Lì hanno lavorato una trentina di ragazzi raccolti nel coro Vox in Canto, diretto da Cristiana Scovazzi, e docenti.

Questi ultimi hanno formato un gruppo “I Cerchi sul Grana” composto da Fabrizio Vassallo, voce solista, Domenico Capuano e Giulio Callegari, alle chitarre, che ha suonato la base strumentale del brano. A loro si è unito Daniele Pioldi, il batterista, che non insegna, ma, genitore di una ragazza che frequenta la scuola media, si è offerto di accompagnare la band.

Ascoltare il brano emoziona. Soprattutto quando i bambini intonano il ritornello. Quella del giorno di Pasqua non è l’unica iniziativa intrapresa dal coro Vox in Canto. Già durante il lookdown aveva realizzato una versione di “Chi fermerà la musica” e l’aveva postato su Facebook. Il video era poi stato condiviso dallo stesso Facchinetti, storico membro dei Pooh.

Tornando al video “Il mio nome è mai più”, tutti i protagonisti indossano una maglietta bianca su cui campeggia una mano con i colori dell’Ucraina. Orbene, ognuno indossa la maglietta su cui ha tracciato il profilo della propria mano. Un modo per tenerla sempre vicino al cuore, dove più intenso si fa il desiderio di pace.

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