mercoledì - 1 Maggio 2024
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Elezioni a Corsico: “Muovere le leve giuste per un cambiamento che sia reale”

Ecco la prima intervista a Gianluca Vitali, candidato del M5stelle alla carica di sindaco alle prossime amministrative

Ha 44 anni, una laurea in Scienze ambientali, un master in Management delle pubbliche amministrazioni ottenuto alla Bocconi. Si chiama Gianluca Vitali e scenderà in pista come candidato sindaco del Movimento 5 stelle alle prossime amministrative di Corsico che si terranno a Settembre. Questa rilasciata a pocketnews.it è la prima intervista da aspirante sindaco.

Chi è Gianluca Vitali?
“Sono un dipendente della Regione Lombardia e dal 2002 mi occupo della direzione geneale “Ambiente e clima”. Dopo essermi occupato di attività estrattiva, in questo momento sono impegnato nell’area “Natura e Biodiversità”, in particolare in un progetto di tutela della biodiversità autoctona”.

Perché candidarsi in una realtà come quella di Corsico?
“Primo perché è la città in cui vivo da 40anni, secondo perché da dieci anni milito nel Movimento. Faccio parte del gruppo storico. Quando c’è stato da scegliere, me l’hanno chiesto e ho detto di sì con piacere”.

Che ruolo avranno i consiglieri uscenti Iregna e Marchetti?
“Nessuno. Iregna ha lasciato il M5s dopo la caduta di Errante, la Marchetti non si candiderà con noi”.

I 5 Stelle non sono al massimo della loro popolarità, quante possibilità ha di diventare sindaco?
“Il gradimento è oscillante. Partiremo dal 12% conquistato nell’ultima tornata elettorale e contiamo di arrivare a una buona, se non ottima, performance. Siamo convinti che le nostre idee innovative di governo del territorio ci permetteranno di raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati”.

Il programma è pronto?
“Certo, sia il programma, sia la lista. Il programma rispetta le esigenze della città. Abbiamo incontrato associazioni, società civile e residenti per comprenderle e focalizzarle. Siamo pronti. È da cinque anni che quotidianamente siamo presenti sul territorio. Sappiamo cosa serve e con me lavora un gruppo di persone motivato. Ognuno ha un bacino di simpatizzanti che lo segue. Li abbiamo messi insieme per cambiare Corsico dalle fondamenta”.

Quali sono i tre punti principali del vostro programma?
“Il primo riguarda l’area socio-economica. Corsico è una realtà problematica, il Covid 19 ha aggravato la situazione. Per poter intervenire in profondità sarà però necessario un passaggio preliminare: la riorganizzazione della macchina comunale. È poco funzionale e spesso, come nel caso dei Servizi sociali, manca i suoi obiettivi. Non è possibile che non riescano a spendere le risorse a essi destinate per mancanza di richiedenti quando le associazioni che si occupano di volontariato sono oberate di richieste. Ma non è l’unica area che richiede le persone giuste al posto giusto”.

Il secondo punto?
“Il territorio e l’ambiente. Bisogna ridurre ad ogni costo il consumo del suolo. Per esempio ci sono spazi ex Burgo, o la zona ex nuovo comune, che non si sa che fine faranno. Vanno recuperati. Vanno  adottate politiche coraggiose per rendere Corsico più vivibile. Dobbiamo valorizzare le ricchezze presenti: il Naviglio, il centro storico, le poche aree verdi. L’Unione europea spinge per un territorio sempre più verde, noi non possiamo pensare a incrementare il traffico o intensificarlo con nuovi insediamenti urbani. Le scelte devono puntare al miglioramento ambientale che garantisca una migliora qualità della vita della città”.

Il terzo?
“La criminalità organizzata, tema che in campagna elettorale nessuno affronta. Noi crediamo che, come diceva il giudice Giovanni Falcone, di criminalità organizzata è necessario parlarne e non solo. È anche necessario attivare in ambito comunale il controllo degli appalti pubblici, la verifica delle licenze commerciali, per impedire il riciclaggio di denaro sporco e l’inquinamento del tessuto produttivo da parte di ogni tipo di mafia. Su questo fronte, servirebbe anche il coordinamento con gli altri comuni del territorio per evitare che ciò che non viene concesso in un comune, lo si conceda il quello vicino”.

Saranno sei o sette i candidati alla poltrona di sindaco di Corsico, non le sembrano un po’ troppi?
“Ogni candidato ha pochi punti in comune rispetto agli altri. Tutti hanno difficoltà a mettersi insieme. Noi non abbiamo preso in considerazione la possibilità di allearci con qualcuno di loro. Non possiamo farlo da statuto (solo con una lista civica ndr)”.

Alcune liste, come quella di Giacomo di Capua, potrebbero portare via voti al centrodestra e probabilmente finirebbero per favorire il candidato del centrosinistra, Ventura…
“Oppure potrebbero favorire il candidato Vitali…”

Da 40 anni abita a Corsico, senza tornare ai tempi di Perversi, che giudizio dà degli ultimi dieci anni di politica locale, dall’ex sindaco Ferrucci a Errante?
“La Ferrucci, anche se esprimeva valori forti, era troppo autoreferenziale. È stata una delle prime a parlare di mafia, ma non aveva contatto con le persone. Si era fossilizzata su alcune idee ed ha commesso alcuni errori tecnici e strategici, come il voler a tutti i costi un nuovo municipio, che le sono costati carica e giudizi negativi”

E su Errante?
“La sua è stata una gestione totalmente fallimentare. Devo riconoscere che se si ricandida, dimostra di avere un bel coraggio. Il suo mandato è cominciato con una festa “per aver liberato Corsico dai comunisti” e si è concluso con il commissariamento dopo aver partorito le polemiche sulla mensa, quelle sulla chiusura del nido e sulla scuola civica di musica, con il gran finale del Festival dello stocco che ha portato il nome di Corsico sulle prime pagine dei più importanti quotidiani nazionali e internazionali”.

Qualcosa avrà pur fatto…
“In quattro anni ha azzerato la sua prima giunta cacciando persone che non erano implicate in alcun modo nella questione dello stocco, poi non è stato in grado di tenere insieme la maggioranza che lui stesso si era scelto. Ha portato Corsico al commissariamento, generando i problemi gravissimi di gestione che sono sotto gli occhi di tutti”.

Cosa pensa di Ventura?
“Penso e spero che la stima sia reciproca, ma è ancorato a idee superate. Non può dire che “a Corsico non è possibile non edificare”.  È un concetto legato alla vecchia logica degli anni ‘60/70 durante i quali gli enti locali reperivano risorse solo tramite gli oneri di urbanizzazione. Non è così. Oggi ci sono fondi dell’Ue, dello Stato, della Regione cui si può attingere per rendere vivibili le nostre città. Spesso questi fondi rimangono inutilizzati per mancanza di proposte, per mancanza di richieste. Potrebbe essere utile un ufficio ad hoc, magari sovracomunale, che monitorizzi i bandi e che li segnali ai responsabili dei diversi dipartimenti. Io conosco bene la realtà degli enti pubblici e credo di avere le leve giuste per un cambiamento che sia reale e non fittizio”.

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