Intervista ad Alberto D’Anna, volontario dell’Opera san Francesco, la onlus che da 60 anni dà da mangiare e da vestire ai poveri di Milano
di Fiorenzo Dosso
Un volontario di lungo corso (16 anni) di Opera San Francesco con la spinta propulsiva della metafisica. È questo il profilo, condito da un pizzico di ironia, di Alberto D’Anna, ex funzionario in un gruppo bancario, residente ad Assago, pensionato con molteplici interessi: volontariato, per l’appunto, con una passione per l’ Harley Davidson, con cui percorre itinerari in libertà vissuti con gli amici. E poi la scrittura, come autore da libreria. L’ultimo suo volume è dedicato ai cambiamenti climatici.
L’approdo
L’approdo ad Opera San Francesco, la onlus che da 60 anni si occupa di offrire pasti caldi, docce, cambi d’abito e visite mediche a chi nella vita ha perso tutto o non ha niente, risale agli ultimi tempi della sua vita professionale. Si è occupato di ogni tipo di attività dell’associazione. Attualmente presta servizio nella sezione docce e guardaroba: “Una volta alla settimana nel turno diurno dalle 11 alle 15”.
Una scelta consapevole
La sua non è una missione: è una scelta consapevole. Se non ci fossero persone come lui, le fasce più povere della nostra società sarebbero prive di qualsiasi assistenza. Alberto illustra senza fronzoli e con molta chiarezza la parte pratica del proprio volontariato.
Al servizio della persona
“Opera San Francesco – sottolinea – assiste a Milano circa 25.000 persone alle quali garantisce l’erogazione dei cosiddetti servizi primari: quello della mensa in Corso Concordia (1.300 pranzi e 1.000 cene al giorno) e quello della cura della persona in Via Kramer. In particolare nel nostro ambito diamo la possibilità di doccia con cambio della biancheria intima una volta alla settimana e cambio totale dell’abbigliamento una volta al mese. Disponibilità giornaliera, inoltre, per chi vuole farsi la barba e lavarsi i piedi.”
Dare una mano
Alberto ha idee ben precise anche sulle persone che aiuta e sulla loro tipologia: “La mia passione ed i miei studi metafisici (ai quali ha dedicato il libro Il Giallo dell’Anima, n.d.r.) non me li fanno vedere come poveri sfortunati ma come chi si è scelto la propria vita ed in un determinato momento, per mille motivi, è in difficoltà ed ha bisogno (anche) della mia mano. Io e gli altri volontari ne vediamo davvero, come si usa dire, di tutti i colori ed entriamo effettivamente a contatto con le storie più diverse. Quella dell’italiano che viene in mensa perché fa fatica ad arrivare a fine mese e quella dell’immigrato che ha passato mille peripezie in mare ed in terra … “
Un regalo da mettere sotto l’albero
Quelli come Alberto sono il braccio operativo di Opera San Francesco, l’onlus che grazie al sostegno di tanti donatori assicura, ogni giorno e a chi non ha niente, pasti caldi, abiti puliti, cure mediche, farmaci oltre ad ascolto e conforto. Aiutarla potrebbe essere un buon regalo di Natale, un regalo al di fuori dai luoghi comuni. Le modalità di donazione sono molteplici e tutte dettagliate sul sito https://operasanfrancesco.it/
Sono grato, a persone come lui, perché permettono, al genere umano, di riscattarsi da tutto ciò che malvagiamente e pervicacemente continua a fare su esseri indifesi ed ai margini della società. Grazie Alberto che il tuo tempo sia infinito.
Alberto carom, sei un grande!