domenica - 5 Maggio 2024
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Da Buccinasco a Tokyo, Alessia Berra conquista l’argento nei 100 m farfalla

Strepitoso secondo posto della buccinaschina che in rimonta si prende la medaglia d’argento con il crono di 1’05”67 e firma la doppietta tricolore

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Nella foto, Alessia Berra in una immagine di repertorio

Incredibile doppietta italiana nei 100 farfalla a Tokyo: il nuoto italiano si conferma straordinaria fucina di talenti anche alle Paralimpiadi. Sulla scia dei successi delle Olimpiadi giapponesi, il primo giorno dei Para-Giochi si colora d’azzurro. Nei 100 farfalla S12 femminili, Carlotta Gilli conferma le aspettative della vigilia e domina la gara portando il primo oro del medagliere italiano. Una prestazione monstre per l’atleta 20enne originaria di Torino che chiude in 1’02”65 con il record paralimpico e sfiora il primato del mondo.

Strepitoso secondo posto della buccinaschina  Alessia Berra che in rimonta si prende la medaglia d’argento con il crono di 1’05”67 e firma la doppietta tricolore. Completa il podio la russa Pikalova con 1’05″86. Raggiante Alessia Berra: “Dedico la medaglia a tutti quelli che hanno creduto in me, alla mia famiglia e ai miei genitori in primis. La rimonta? Ho lavorato tanto sul ‘ritorno’, era la mia pecca e l’ho fatto diventare un punto di forza”.

Neolaureata cum laude all’Università degli studi di Milano in Scienze motorie, Alessia Berra aveva partecipato alle sue prime Paralimpiadi in Brasile. A Rio aveva stabilito il record italiano nei 100m Farfalla e nei 50 stile nella categoria S13. Il debutto nelle competizioni paralimpiche era avvenuto ai mondiali di Glasgow 2015. Fino ai 18 anni aveva nuotato con i normodotati all’Azzurra Nuoto di Buccinasco.

Fin da piccola Alessia è vissuta in acqua. Ha cominciato a tre mesi con i corsi “baby genitore” e piano piano ha imparato a nuotare. All’età di 9 anni ha intrapreso la carriera agonistica. Poi il passaggio al nuoto per ipovedenti, un’esperienzainizialmente molto difficile.

“Ma nel momento in cui sono entrata nel mondo paralimpico- ha detto in una recente intervista –  tutto è cambiato perché le si sono aperte un sacco di porte e sono riuscita a crescere personalmente e agonisticamente, perché tutto quello che prima mi sembrava un limite è diventato un fattore di grande valore che mi ha permesso di fare esperienze che non avrei neanche mai pensato di sognare.” L’argento di Tokyo è un ulteriore passo della sua crescita.

 

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