lunedì, Febbraio 17, 2025
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Corsico: il Consiglio comunale si spacca sulla nuova colata di cemento al quartiere Burgo, la minoranza abbandona l’aula

Sulle barricate anche Gigi Ramponi, ex capogruppo del Pd denunciato ai probiviri del partito per aver criticato i metodi della gestione della cosa pubblica di Ventura

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Nella foto, l’aulka del Consiglio comunale di Corsico con i banchi dell’opposizione deserti

“Il dato e tratto”. Il novello Giulio Cesare ha attraversato il Rubicone e, seguito da un manipolo di pretoriani, ha dato il via alla guerra civile contro Pompeo per il controllo di Roma. Fuor di metafora il novello Cesare potrebbe essere identificato nel sindaco di Corsico, Stefano Ventura (occhio però alle Idi di marzo), il Rubicone vale il Naviglio, Roma il quartiere Burgo, Pompeo l’opposizione. Che ieri sera alla fine di una battaglia (solo verbale per fortuna) ha abbandonato l’aula consiliare e si è ritirata sull’Aventino.

Plebei e Patrizi

L’Aventino, per chi non lo sapesse è il colle di Roma dove i plebei romani si ritirarono nel 494 a.C., per protesta contro i soprusi dei patrizi. La cosiddetta ‘secessione della plebe’ (secessio plebis) li vide abbandonare tutte le attività in cui erano impegnati lasciando di fatto da soli i patrizi nella gestione di Roma. É quel che sta accadendo a Corsico. L’ultima battaglia si è combattuta, per l’appunto ieri sera.

L’ex Burgo

Oggetto del contendere l’approvazione definitiva della variante al piano di gestione del territorio che darà il via a una nuova colata di cemento sull’area ex Burgo: nuovi palazzi, centinaia di nuove famiglie residenti, nuova e (probabilmente stravolta) viabilità, con il rischio che poi i servizi (dai sociali a quelli per l’infanzia, al trasporto pubblico) gravino sulle casse comunali. La questione riguarda come molti sanno un’operazione avviata tre decenni fa che sin ora ha prodotto una zona ad alta densità residenziale con zero servizi, un servizio di  teleriscaldamento che funziona a giorni alterni, una viabilità che rende problematica la mobilità, e una serie di periodiche proteste degli abitanti sulla mancanza di trasporto pubblico. Senza contare poi la presenza di un’azienda che ricicla rifiuti.

La variante

A tutto questo, si aggiungerebbe la costruzione di circa 30mila metri quadrati di edifici residenziali, suddivisi almeno secondo la variante approvata, in sei palazzine alte 5 piani e quattro palazzoni di 17 piani (guai a chiamarli grattacieli), di cui 3mila in edilizia convenzionata, 7mila metri quadrati dedicati ai  servizi di vicinato, compreso un asilo nido. “Noi vogliamo portare nel futuro un quartiere incompiuto” è stato il “leitmotiv” della maggioranza. Una posizione decisamente diversa  rispetto a quella sostenuta dal Pd quando il commissario prefettizio diede l’ok alla impresa costruttrice per procedere nel  progetto.

Operazione frettolosa

“Nessuna delle osservazioni presentate dalle opposizioni, che avrebbero consentito di risparmiare indici importanti di verde, – ha sottolineato Francesco Magisano – è stata accolta. Sezioni importanti della documentazione, vedi un importante parere legale sulle osservazioni poste dalla ex Masotina, ci è stato consegnato solo alle 17.45 di ieri, quindi tre ore prima dell’inizio del Consiglio. Abbiamo quindi abbandonato l’ aula al momento del voto per non essere coinvolti in un’operazione frettolosa e priva degli approfondimenti necessari visto l’impatto che avrà sul tessuto sociale e urbanistico della citta. Il sindaco, poi, ha annunciato l’imminente avvio del nuovo Pgt, quindi perché questa fretta sulla variante?”

Tutti i pretoriani meno uno

Non tutti i pretoriani di Ventura hanno partecipato al voto: Gianluca Vitali dei 5Stelle era presente nei conciliaboli di corridoio, non lo hanno convinto a votare ed è andato via. Il Consiglio comunale è cominciato in ritardo. “Abbiamo confermato – ha ricordato Antonio Saccinto a nome del gruppo di Fratelli d’Italia – la decisione di non partecipare alla realizzazione di un grosso pasticcio che non risolve i problemi sul tavolo e rimanda tutti gli aspetti complessi della lottizzazione ad un futuro prossimo che nessuno è in grado di stimare, abbiamo chiesto più volte di poter suggerire, migliorare ma dalla maggioranza non hanno nemmeno risposto, altro che condividere. Resta il fatto che l’operatore privato attraverso questa variante ha acquisito un potere e una potenzialità economica che anche chi vorrà o potrà in futuro aggiustare le magagne ancora presenti in questa variante, dovrà faticosamente contrastare. In poche parole l’amministrazione ha ceduto una capacità contrattuale lasciando aperti tutti i problemi conosciuti da anni”.

Consiglio comunale sfregiato

Sulle barricate anche Gigi Ramponi, ex capogruppo del Pd denunciato ai proibiviri del partito per aver criticato i metodi della gestione della cosa pubblica di Ventura, pur rivendicando la sua adesione ad un partito di centro “trattino” sinistra ha contestato il mancato rispetto del ruolo e delle prerogative del Consiglio “in sfregiò ad ogni prassi democratica: il parere legale è stato trasmesso solo 4 ore prima del consiglio e lo stesso è infarcito di verbi al condizionale quasi per dare il senso della incertezza della materia”. Per Ramponi, ieri sera è stato dato il via libera a una operazione immobiliare che trasforma una licenza a costruire mai eseguita  in una opportunità economicamente rilevante per un privato”.

E Cesano dove lo metto?

Ramponi ha anche sollevato la questione dei rapporti con il comune di Cesano Boscone, già non al massimo visto la mancata sottoscrizione da parte di Corsico del Piano di Zona, sul cui territorio i nuovi insediamenti avranno un notevole impatto. Gli amministratori cesanesi contestano il progetto perché insiste su viabilità di sua pertinenza e quindi ha chiesto di non procedere. La questione è viabilistica: la soluzione proposta delle auto che dal quartiere Burgo si dirigeranno verso la Nuova Vigevanese impatta negativamente sul territorio comunale di Cesano, comportando un aggravio alla viabilità esistente, oltre a essere viziata da un profilo di competenza in quanto prevede l’esecuzione di interventi sul territorio di un comune limitrofo. il Comune di Cesano ha denunciato il suo mancato coinvolgimento: “cosa tecnicamente e politicamente sbagliata” ha sottolineato l’ex capogruppo Pd secondo il quale “è chiaramente illegittima l’esecuzione di interventi sul territorio cesanese”. Niente da fare. La legione del proconsole Ventura, sventolando i vessilli di Pd e Lista civica, ha approvato la variante in perfetta solitudine (vedi la foto qui in alto). Così è, se vi pare.

 

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