lunedì, Febbraio 17, 2025
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Corsico dice no al piano di zona e chiude le porte ai disabili dei comuni vicini

La decisione sta creando una serie di disagi per chi, purtroppo, vive già in una condizione di fragilità e aderisce ai servizi forniti in forma associata e sovracomunale

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Il 2025 si è aperto nel peggiore dei modi per i genitori dei ragazzi che frequentano il Cse, il centro socio educativo del Comune di Corsico. Alcuni, tramite lettera del Comune di residenza, altri tramite telefonata degli operatori socio-educativi, hanno ricevuto una comunicazione che mai si sarebbero aspettati di ricevere: “da gennaio 2025, al centro diurno, potranno accedere solo i corsichesi”. Il Centro Socio Educativo è un servizio per soggetti disabili di gravità medio-lieve che si colloca nella rete dei servizi socio-assistenziali e socio-animatici del territorio.

La notizia è arrivata come una doccia fredda per tutte le famiglie che, residenti nei comuni che ricadono nell’ambito del piano di zona corsichese (oltre a Corsico: Cesano Boscone, Trezzano sul Naviglio, Buccinasco, Assago e Cusago) si sono trovate, di punto in bianco, senza un aiuto/servizio fondamentale per l’inclusione dei loro figli. Un “colpo basso”, per usare il gergo pugilistico, che lascia presagire una serie di disagi per chi, purtroppo, vive già in una condizione di fragilità e aderisce ai servizi forniti in forma associata e sovracomunale tramite lo strumento del piano di zona.

Il Comune di Corsico, infatti, non ha firmato l’accordo tra enti per il periodo 2025-2027, lasciando di stucco le altre amministrazioni e innescando un “imbarazzo” istituzionale: gli altri comuni non hanno potuto garantire un importante servizio come quello dei centri diurni organizzati per i disabili. Il motivo? Una questione politica, di pesi e di “potere”, che vede coinvolti i due sindaci Pd della zona: il capofila del piano di zona, il sindaco di Cesano Boscone, Marco Pozza, e Stefano Ventura, il sindaco di Corsico, comune che fino a qualche anno fa ha sempre guidato le politiche sovracomunali del corsichese.

Si poteva evitare? Probabilmente si, se solo l’ufficio d’ambito di competenza cesanese avesse gestito per tempo le richieste di “ristrutturazione/regolamentazione” interna, proposte dal Comune di Corsico già nel mese di luglio e ribadite anche durante l’ultima assemblea dei sindaci. Una leggerezza che lascia intendere come il Comune cesanese sia poco avvezzo a gestire programmi complessi.

Risultato? Il Comune di Corsico, indispettito, non ha firmato il documento, sul quale pende ora un dubbio di legittimità, e ha rinnovato il servizio del centro diurno solo per i suoi cittadini, escludendo gli utenti degli altri comuni. Un gesto istituzionalmente arrogante che evidenzia poca lungimiranza e poca capacità di relazione per un Comune che, in passato, aveva una tradizione di guida tra le realtà del sud Milano. Un disagio che si spera abbia le ore contate e che possa essere risolto a breve con nuovi strumenti e convenzioni.

 

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