lunedì, Febbraio 17, 2025
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Brutto pasticciaccio tra Corsico e Cesano Boscone: disabili esclusi dal centro educativo corsichese

La mancata sottoscrizione dell’accordo sul Piano di Zona ha provocato un terremoto tra le amministrazioni dei due comuni che si scambiano pesanti accuse

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Il Centro Socio Educativo è un servizio per soggetti disabili di gravità medio-lieve che si colloca nella rete dei servizi socio-assistenziali del territorio

Si litiga e poi si litiga. È quel che sta accadendo tra i comuni di Corsico e Cesano Boscone. A pagarne le conseguenze sono i disabili e le persone fragili residenti nei dintorni a cui dal 1 gennaio viene di fatto impedito l’accesso al Cse corsichese. Cosa è il Cse? È l’acronimo del Centro Socio Educativo, un servizio per soggetti disabili di gravità medio-lieve che si colloca nella rete dei servizi socio-assistenziali del territorio. Dai 1 gennaio è riserato solo ai residenti a Corsico. Porte chiuse a quelli residenti a Cusago, Trezzano, Buccinasco, Assago e la stessa Cesano.

Il litigio è una sorta di guerra fratricida tra il Pd di Cesano Boscone e quello di Corsico. Lo scontro è cominciato nella primavera del 2024 e si è trascinato per parecchi mesi fino allo scadere dei termini ultimi per l’eventuale sottoscrizione dell’accordo sulle modalità di gestione del Centro e di altre attività sovracomunali. Il risultato? Danni e disagi a tutte le famiglie dei disabili presenti nel comprensorio interessato dal Piano di Zona. Secondo i gruppi di minoranza presenti in consiglio comunale di Corsico, “lo scontro in atto è scoppiato per determinare chi dovrà condurre nel prossimo futuro il Piano di Zona, strumento fondamentale per il coordinamento delle politiche sociali di tutti i Comuni aderenti”.

Sino a ieri le responsabilità erano attribuite al sindaco di Corsico Ventura che si è rifiutato di sottoscrivere l’intesa (leggi qui). Oggi, in un’intervista pubblicata su Affari Italiani, Ventura ha rivoltato la frittata e lanciato pesanti accuse contro i suoi compagni di partito al governo di Cesano. Cosa ha detto? “La competenza del servizio ci è stata restituita da Cesano con decisione inaspettata, intendiamo rilanciare il Cse e riaccogliere tutti”. “L’esclusione dal servizio dei soggetti disabili provenienti dagli altri Comuni della zona, ovvero Cesano Boscone, Trezzano sul Naviglio, Buccinasco, Assago e Cusago, – scrive il quotidiano on line – è avvenuta sulla scia di una travagliata fase di confronto sul rinnovo della convenzione del piano di zona del Corsichese.

In tale contesto sarebbe infatti maturata la scelta dell’Ufficio di Piano, gestito dal Comune di Cesano Boscone, di restituire la competenza del servizio Cse al Comune di Corsico. Con tempistiche strettissime, tali da aver portato Corsico alla drastica decisione di non sottoscrivere l’accordo. “Si tratta comunque di una decisione inaspettata e comunicata a scadenza dell’appalto, motivo per cui la normativa non ci consente di accogliere da subito l’utenza non residente a Corsico”

“Il Comune di Corsico – ha poi aggiunto Ventura al giornale – non intende lasciare il Piano di Zona del Corsichese, al contrario ritiene necessario un suo potenziamento e rilancio, studiando strategie di sviluppo, attraverso doverosi momenti di confronto. L’unico obiettivo dell’Ente è garantire massima funzionalità, trasparenza e tutela dei cittadini di Corsico e di tutto il territorio”

Una difesa del proprio operato che non ha convinto i gruppi di minoranza presenti nel Consiglio comunale corsichese che hanno inviato alla redazione di pocketnews.it una lettera di protesta. “Siamo preoccupati – è l’incipit – per le conseguenze e, superati i primi momenti di sconcerto, constatiamo che le colpe non sono solo corsichesi. Anche il sindaco di Cesano Boscone ha le sue responsabilità per non aver mai praticato una iniziativa degna di questo nome per cercare una via d’uscita che non pregiudicasse la serenità di tante famiglie”.

“Protestiamo – continua il documento – per questi atteggiamenti irresponsabili e ci chiediamo come sia possibile che il Pd di Corsico, a cominciare dal vice sindaco Chiara Silvestrini, e i Civici tramite il leader Roberto Masiero, possano condividere queste modalità di agire politico che calpestano i doveri istituzionali di chi amministra la Città e i diritti di cittadini in grave difficoltà. Il caso non può rimanere confinato nella comunicazione social e nelle notizie della libera stampa locale che ringraziamo per aver portato il problema alla ribalta.

“È nostra intenzione – conclude la nota – chiedere la convocazione di un Consiglio Comunale aperto sul tema invitando rappresentanti di tutte le amministrazioni coinvolte. In caso di ostruzionismo da parte della maggioranza di sinistra corsichese chiederemo la convocazione di un Consiglio Comunale straordinario, che non piò essere negato”.

 

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