giovedì - 2 Maggio 2024
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Buccinasco, tra il sindacato della polizia locale e il comandante Sivieri scoppia la guerra dei bastoni

Secondo i primi privare gli agenti di un supporto così importante priva gli agenti di uno strumento di autotutela e li espone a pericoli maggiori. Per il secondo, quelli in uso non sono “omologati”

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Il titolo di questo articolo non è una boutade, una battuta di spirito, un paradosso. È quel che sta accadendo tra il comandante della polizia locale di Buccinasco, Gianluca Sivieri, e il sindacato Sulpl, rappresentato da Sergio Bazzea. Oggetto del contendere è il bastone “distanziatore” fornito agli agenti in servizio all’esterno del comando buccinaschino. Un mezzo di difesa personale che fa parte, assieme alla pistola e allo spray, della dotazione di migliaia di agenti in ogni parte d’Italia.

Basta bastoni

Orbene, lo scorso tre aprile, Sivieri ha fatto circolare una nota con la quale ha imposto ai propri agenti il ritiro dei bastoni distanziatori adducendo motivazioni che non hanno convinto gli agenti e i loro rappresentanti sindacali. Questi ultimi, infatti, prima di consegnare lo strumento hanno preteso motivazioni formali scritte su una decisione che li lascia concertati, visto che, secondo loro, l’articolo 26 del Regolamento della polizia locale di Buccinasco del 2020 cita testualmente quali sono i mezzi di protezione che un agente deve obbligatoriamente avere. Si parla di spray urticante, di pistole e bastoni. Un proclama di quell’anno del sindaco Pruiti ne annunciava in pompa magna l’acquisto di 25 (bastoni e spray)

Corsi di formazione

Gli agenti che li hanno adottati sono stati obbligati a frequentare dei corsi di formazione per imparare le modalità di utilizzo. Secondo Bazzea, privare gli agenti di un supporto così importante toglie loro uno strumento di autotutela e li espone a pericoli maggiori. Il sindacalista si chiede: “che senso ha dopo aver speso soldi per acquistarli e per i corsi di formazione impedirne il loro utilizzo?” La risposta arriva dallo stesso comandante Sivieri. “Innanzitutto – sottolinea – il regolamento cui fanno riferimento i sindacati è vecchio. Ne esiste una versione del settembre del 2023 che conferma tutti gli strumenti di autotutela compreso la sperimentazione dei taser di cui aspettiamo la fornitura per iniziare l’addestramento”.

L’ok del ministero

“Come da normativa – continua Sivieri – il nuovo regolamento è stato inviato al ministero degli Interni affinché lo approvasse. Da Roma è arrivata una precisazione sul bastone estensibile che deve avere requisiti testati a Gardone Val Trompia dal Banco Nazionale di prova delle armi. Sollecitata una risposta, i tecnici bresciani hanno detto che, secondo i loro canoni, attualmente in Italia non ci sono strumenti adeguati perché dovrebbero essere privi di ogni possibilità di recare offesa”. Questo significa che dal 2020 gli agenti hanno usato attrezzi non idonei ai compiti per i quali erano stati comprati.

Ritiro provvisorio

“Il ritiro – conclude Sivieri – è temporaneo ed è stato pensato a tutela degli stessi agenti che potrebbero incorrere, se li utilizzassero in responsabilità personali. Se davvero, come riferito dai tecnici di Gardone val Trompia, non ci sono bastoni adatti e “omologati”, il problema non è solo di Buccinasco, ma di tutta l’Italia, di tutti i comuni che li hanno adottati e che, secondo gli esperti del ministero degli Interni, non sono adatti a svolgere il loro compito secondo le regole”. Così è, se vi pare.

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