venerdì - 26 Aprile 2024
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Violenza sessuale di gruppo su studentessa americana a Milano, arrestato il figlio di Lucarelli

Il giovane, figlio di Cristiano, ex giocatore di Torino e Livorno, attualmente gioca nel Follonica, in Serie D

lucarelli-violenza-sessualeAgenti di polizia, coordinati dai magistrati della Procura della Repubblica di Milano, hanno notificato un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari a due ragazzi italiani di 22 e 23 anni gravemente indiziati, in concorso con altri tre coetanei, della violenza sessuale di gruppo commessa lo scorso marzo 2022 ai danni di una studentessa americana. Il ventitreenne, stando a quanto risulta in ambienti giudiziari, è il calciatore di Serie D Mattia Lucarelli, figlio dell’allenatore ed ex centravanti di Torino e Livorno, Cristiano. Mattia Lucarelli, terzino sinistro, è stato un calciatore della primavera del Livorno e attualmente gioca nel Follonica. Con lui è finito ai domiciliariFederico Apolloni, 22 anni, anche lui giocatore del Livorno.

Serata in discoteca

Secondo quanto ricostruito dalla Procura della Repubblica di Milano che ha diretto gli agenti della 4^ Sezione specializzata in reati sessuali della Squadra Mobile, la giovane americana, al termine di una serata trascorsa in discoteca con delle amiche, aveva accettato un passaggio in auto da cinque ragazzi che, invece di riaccompagnarla a casa, l’hanno condotta in un appartamento a loro disposizione ubicato in centro a Milano.

Le indagini

Dalle indagini è emerso che la ragazza era stata costretta dal gruppo “a subire atti sessuali” commessi, in particolare, da Lucarelli e da un suo amico, entrambi destinatari del provvedimento di custodia cautelare notificato oggi ed eseguito con la collaborazione della Squadra Mobile della Questura di Livorno. Dopo qualche giorno dagli abusi subiti, la giovane era riuscita a contattare la Polizia di Stato e a denunciare i suoi aggressori, venendo poi sentita dai pubblici ministeri della Procura della Repubblica di Milano.

Le prove sui cellulari

Le indagini svolte dai poliziotti della Squadra Mobile milanese avrebbero permesso di risalire all’identità dei cinque giovani, riuscendo ad attribuire a ciascuno di loro le responsabilità commesse ai danni della vittima, sia mediante l’escussione di alcuni testimoni che attraverso l’analisi di quanto estrapolato dai telefoni cellulari della vittima e dei presunti autori.

 

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