La battaglia, come sempre più spesso accade si consuma sui social. Accuse e controaccuse. Lo scontro tra vecchi e nuovi amministratori di Trezzano sulla manutenzione degli istituti scolastici ha raggiunto un livello mai visto in precedenza. La situazione, visto il poco tempo dall’insediamento dei nuovi assessori, è certamente ereditata da anni di inattività denunciate dal M5stelle, oggi scomparso dal Consiglio comunale, ma i nuovi responsabili non sembrano avere la marcia in più promessa durante la campagna elettorale. E non potrebbe essere diversamente visto che pochissimi, forse uno o due, hanno precedenti esperienze amministrative, all’interno della pubblica amministrazione trezzanese.
Il macigno
A lanciare un macigno nell’agitato stagno ci ha pensato Gianmaria Ciocca, che in un post ha fatto un elenco di quali sono i problemi più urgenti da affrontare: lucernari rotti nelle aule della scuola materna di via Verdi riparati solo con “l’ applicazione di uno strato di plastica che non impedisce comunque infiltrazioni di umidita”; riparazioni del 9 ottobre, che il giorno dopo non permettono l’utilizzo dell’aula “a causa di forti infiltrazioni di pioggia”; infestazione di blatte nella scuola Gobetti , senza alcuna “risposta in merito alla pianificazione dell’ attività di disinfestazione”.
Promiscuità
Ci sarebbe poi il problema, sempre alla Gobetti, “della separazione tra la nuova scuola professionale (ultimo regalo della giunta Bottero) e le scuole medie”. Al momento non esiste separazione tra alunni del professionale e quelli delle medie e si vivono “situazioni di promiscuità potenzialmente sgradevoli tra ragazzi di età così diverse: fumo, linguaggio ecc.” Quello tracciato da Ciocca è un quadro desolante dello stato delle cose, pur se limitato ai due plessi scolatici. Ma il discorso vale anche per molti altri (Giacosa compresa).
Professionale senza aule?
A Ciocca ha risposto l’assessore Mattia di Bisceglie che, dal suo punto di vista ha scaricato ogni responsabilità sulla sinistra che ha lasciato un’eredità così pesante. Una pesantezza accentuata dalla mancanza di personale all’interno del municipio trezzanese. Sulla scuola professionale, di Bisceglie si è chiesto: “come sia possibile aver affittato un locale senza prima averlo sistemato. Io personalmente non l’avrei mai assegnata finché l’edificio non era pronto. Questa scuola tra un anno non avrà le aule per far proseguire gli studi ai ragazzi”. Altro problema in campo quindi.
Le domande del Pd
Subito dopo, in campo sono scesi Leonardo Bertino e Claudio Albini, rispettivamente segretario e capogruppo in Consiglio comunale del Pd. Che hanno difeso il proprio operato. La questione riguarda comunque la sicurezza delle strutture. Albini ha sottolineato: “Le scuole hanno bisogno di un restiling, è vero. Il personale mancava e sta arrivando, sulla base degli ennesimi concorsi che avevamo programmato e che finalmente hanno trovato risposte”. Poi ha proseguito: Per quanto riguarda i lucernari, rotti il 12 luglio 2024, la soluzione, semplicissima, era un affidamento diretto per la sostituzione. Dato l’importo presunto e il nuovo codice degli appalti penso bastasse una determina dirigenziale, magari su input politico. Il 30 luglio avete impegnato 300.000€ euro di avanzo per la manutenzione straordinaria edifici pubblici. Per cosa li avete spesi? In 3 mesi il tempo ci sarebbe stato. E comunque se intervenuti ieri su 1 oggi già ci piove dentro. Cosa intende fare l’amministrazione per queste classi?”.
La delusione
Non solo politici hanno preso parte al dibattito. Chi ha lanciato un grido d’allarme sui problemi alla Giacosa, chi per quelli della Boschetto dove ogni volta che piove si allaga il salone della mensa dei bambini. Da più parti è stata segnalata la delusione e il disappunto per una svolta che quasi tutti auspicavano avvenisse dopo le elezioni: punito Bottero e i suoi vecchi alleati per aver permesso che la situazione delle strutture scolastiche diventasse così precaria, si credeva che i nuovi amministratori guidati dal sindaco Morandi riuscissero a raddrizzare la situazione in tempi brevi.
Un nuovo Risorgimento
Non sta accadendo. Oltre alle tagliole degli appalti che richiedono tempo per il bando, l’assegnazione dei lavori, l’apertura dei cantieri, la sensazione è che i nuovi eletti non abbiano alcuna esperienza amministrativa o ne abbiano comunque poca. Gli unici due consiglieri comunali sopravvissuti del vecchio centrodestra sono Giuseppe Russomanno e Antonino Puleo. Gli altri sono tutti alla prima esperienza, compreso la presidente del Consiglio comunale. Forse serve un corso accelerato di amministrazione pubblica o, ancora meglio, di ascolto delle problematiche che emergono. “Pensiero e azione”, era lo slogan di un grande italiano. Chi indovina che era? Il centrodestra dovrebbe adottarlo per dar vita a un nuovo Risorgimento trezzanese.