venerdì - 17 Maggio 2024
HomeAttualitàTrezzano, Polizia locale ancora nella bufera: agente invia un esposto al prefetto...

Trezzano, Polizia locale ancora nella bufera: agente invia un esposto al prefetto di Milano

Il vigile, una donna da anni in servizio, ha denunciato di essere vittima di ritorsioni da parte dell’attuale comandante che l’avrebbe destinata a lavori d’ufficio togliendola dal pattugliamento delle strade

polizia okUna nuova bufera si è scatenata o sta per scatenarsi sulla Polizia locale di Trezzano. Dopo il caso delle auto sequestrate e lasciate per anni nei depositi giudiziari che sono costate centinaia di migliaia di euro, dopo l’arresto dell’ex comandante Salvatore Furci per aver maneggiato dosi di cocaina, questa volta la denuncia parte dall’interno della stessa vigilanza urbana.

A lanciare il sasso in acque già di per sé agitate, questa volta è stata Maria Elena Gravagna, agente in servizio che ha denunciato di essere vittima di ritorsioni da parte dell’attuale comandante Antonio Festa, che dopo un episodio che guarda caso riguarda un’auto abbandonata da rimuovere, l’avrebbe destinata a lavori d’ufficio togliendola dal pattugliamento delle strade.

La denuncia dettagliata è stata inviata al Prefetto di Milano, Maurizio Sacconi, al sindaco di Trezzano, Fabio Bottero, al segretario comunale e ai membri della Commissione trasparenza del comune trezzanese.  A far deflagrare il caso è stato un episodio accaduto il 13 Novembre scorso, quando la Gravagna, assieme al suo capopattuglia,  Serafino Elia, interviene in via Leonardo Da Vinci all’altezza del numero 108: i residenti hanno segnalato la presenza di un furgone parcheggiato su una piazzola riservata ai disabili.

In casi come questo si fa un controllo se l’automezzo è stato rubato e qual è lo stato delle sue assicurazioni e bollo di circolazione. L’attrezzatura tecnologica per i controlli (ed è questa la prima novità), a Trezzano non funziona e quindi si è costretti a chiedere aiuto a comandi di Polizia locale dei comuni vicini.  In attesa delle verifiche, Gravagna ed Elia decidono di cominciare a compilare i moduli per la rimozione del furgone. Essendo parcheggiato su una piazzola riservata ai disabili va in ogni caso rimosso.

A sorpresa, però,  secondo la denuncia, dalla centrale arriva lo stop: il veicolo risulta essere di proprietà di un cittadino cinese residente a Firenze. Gravagna chiede quale sia il motivo perché non si possa rimuovere il furgone anche se è di proprietà di un cinese. La risposta: non ha pagato le multe precedenti!!! Una motivazione che centra come un cavolo a merenda. Per questo motivo Gravagna insiste per la rimozione. Dalla centrale insistono con il divieto e attribuiscono la decisione al comandante Festa, non in servizio ma “contattato telefonicamente”. La pattuglia allora compila un “avviso di rimozione” e lo colloca sul parabrezza del furgone.

Rientrati in sede, scoppia la lite. Secondo la Gravagna non rimuovere il veicolo nel frattempo risultato essere anche senza assicurazione, da uno stallo riservato ai disabili è una decisione “anomala e non in linea con le norme previste da codice della strada”, secondo gli addetti alla centrale l’ordine del comandante Festa era giustificato dalla necessità di individuare chi utilizzasse effettivamente il furgone. In tutto questo batti e ribatti, va segnalata la richiesta di una disabile in stampelle  che abita in via Leonardo da vinci 108, di rimuovere il veicolo perché altrimenti avrebbe dovuto parcheggiare la propria auto a centinaia di metri dalla sua abitazione.

Gli addetti alla centrale, allora ricontattano il comandante che a questo punto decide di far rimuovere il furgone, ma impedisce di fatto che se ne occupino la Gravagna ed Elia e fa annullare  il loro “avviso di rimozione” sostituendolo con un altro identico sottoscritto da altri agenti. La Gravagna non se ne spiega il motivo e protesta perché ritiene che sia un atto illegittimo. Chiede quindi di parlare con il comandante Festa. Che infastidito le fa sapere che i due avvisi di rimozione avrebbero “proseguito il loro iter parallelamente” e nessuno sarebbe stato annullato.

La vendetta, se così si può definire, sarebbe scattata pochi giorni dopo, il 19 novembre, quando durante una riunione, il comandante Festa comunica di trasferire l’agente Gravagna dal servizio di pattugliamento ai lavori d’ufficio a svolgere lavori tipici dell’impiegato amministrativo. A nulla valgono le proteste della donna.” Così è e così di deve fare”.

La vicenda però non finisce qui. Il 16 dicembre la Gravagna invia un esposto in comune raccontando quel che era accaduto e chiede a sindaco e segretario comunale di intervenire. Il 20, pochi giorni prima di Natale, l’agente viene convocata in municipio. Invece di trovare comprensione si ritrova di fronte a una specie di tribunale. Oltre al segretario comunale, ci sono il capo del personale e la responsabile dell’ufficio direzione e coordinamento del comune. Il segretario l’informa che sarebbe stato redatto un verbale sui contenuti della riunione.

Al rifiuto di sottostare a quella specie di processo (“avessi saputo che mi sarei trovata di fronte a tutte quelle persone mi sarei presentata con persone di mia fiducia”, scrive la Gravagna), l’incontro sarebbe degenerato con urla e intimidazioni. Al che la Gravagna abbandona la riunione e decide di rivolgersi al Prefetto cui chiede di “porre fine all’arbitrario demansionamento” frutto di una ritorsione nei suoi confronti.

Chiesto all’addetto stampa del Comune di Trezzano un commento dei responsabili sulla vicenda, ecco il testo del comunicato inviato alla redazione di pocketnews.it: “Le questioni legate alla gestione del personale e all’organizzazione interna dell’Ente – dichiara il sindaco Fabio Bottero – non vanno commentate sui giornali per la tutela degli stessi dipendenti coinvolti e dell’Ente stesso. Eventuali problemi disciplinari vengono seguiti in modo puntuale e seguendo regole e procedure corrette dagli uffici preposti, di cui ho la massima fiducia come già in altre occasioni. Da parte nostra, ci riserviamo di salvaguardare l’immagine del Corpo di Polizia locale di Trezzano sul Naviglio e dell’Ente da eventuali speculazioni: non possiamo accettare ancora una volta attacchi strumentali alla nostra Polizia locale”.

Così è se vi pare. Dopo comandanti e vicecomandanti demansionati a causa delle auto sequestrate abbandonate per anni nei depositi giudiziari e dopo l’arresto per droga dell’ex comandante, in via IV Novembre si continua a parlare di “attacchi strumentali”. Mah… E’ probabile che in questo caso, come in casi analoghi, si scateni da parte de responsabili comunali la caccia alle streghe: chi ha fornito i documenti ai giornali? Beh, una notizia in più: non è stata l’agente Gravagna a fornire a pocketnews.it la documentazione inviata per via istituzionale al Prefetto.

Seguici sulla nostra pagina Facebook

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

PIÙ POPOLARI

Sbruzzi Birrificio Barba D'Oro ortopedia INZOLI Officina Naviglio Sport Auto Testori Sai Barcelo Viaggi Commercialista Livraghi
Sbruzzi Birrificio Barba D'Oro ortopedia Commercialista Livraghi INZOLI Officina Naviglio Sport Auto Testori Sai Barcelo Viaggi