Più poliziotti e carabinieri che partecipanti. Le contestazioni annunciate? Rinaste sulle pagine social. Di proteste, nemmeno l’ombra. Nel 50esimo anniversario della morte di Sergio Ramelli, avvenuta il 29 aprile 1975, Trezzano gli ha dedicato una piazza, con una cerimonia che ha voluto essere prima di tutto un’iniziativa di pace. Commoventi le parole incise sulla targa dedicata al 18enne ucciso durante quella che Ignazio La Russa ha definito “una guerra civile con le forze di gran lunga preponderanti degli extraparlamentari di sinistra.
La piazza è quella della stazione ferroviaria, dove si svolge anche il mercato settimanale, un luogo di incontro per molti trezzanesi. “In memoria del giovane Sergio Ramelli, in nome di una pacificazione nazionale che accomuni in un’unica pietà tutte le vittime della nostra storia, come monito per le generazioni future affinché simili fatti non debbano più accadere”. Parole scritte in un momento in cui il debito di intitolazioni per piazze e vie a martiri di destra rispetto a quelli di sinistra, conteggiando gli ultimi anni, è ancora alto.
Quella di Trezzano è una delle 38 dedicazioni a Sergio Ramelli in Lombardia. Un argomento appena sfiorato dal sindaco Morandi, quando nel suo discorso, ha accennato ai cieli azzurri e al poter tornare a vedere le stelle. É stato uno dei pochissimi momenti della mattinata in cui si accennato al passato e al suo simbolismo. La frase “le stelle brillano solo nei cieli oscuri” titolo che richiama un libro dedicato alla X Mas, deve aver risuonato nei cuori dei più anziani. Unico altro momento nostalgico è stato quando Ignazio la Russa ha detto che non ci sarebbe stata An e nemmeno Fratelli d’italia con l’esperienza del governo Meloni, se non ci fossero stati Sergio Ramelli e quelli come lui, in tempi bui in cui avere idee politiche significava rischiare la vita.
Morandi nel suo discorso ha sottolineato come questo non debba più succedere, perché i giovani e chi ha idee politiche devono essere liberi di professare perché sicuramente Sergio Ramelli non avrebbe voluto essere un martire della politica, avrebbe preferito continuare a vivere. Alla cerimonia di inaugurazione, della piazza e della targa, hanno partecipato un folto gruppo di personalità della destra italiana locale e nazionale. Oltre al sindaco Morandi, ai suoi consiglieri comunali e assessori, e a Ignazio La Russa, tra gli altri che non citiamo per questioni di spazio, erano presenti l’assessore regionale alla sicurezza Riccardo De Corato, oltre ai parlamentari Fabio Raimondo e Marco Osnato, ex assessore di Trezzano.
Forse a causa dell’orario e del giorno lavorativo, oltre che al sole forte che batteva sulla piazza, i trezzanesi presenti erano pochi. Molte invece, come detto in apertura, le forze dell’ordine: i carabinieri della compagnia di Corsico, coadiuvati da poliziotti della squadra mobile e della Digos, dalla polizia locale di Trezzano sul Naviglio, dalla protezione civile e dai volontari dell’Associazione Nazionale Carabinieri. La cerimonia è stata organizzata al centro del piazzale, in modo da dare un’ampia prospettiva di visione difensiva. Nel caso ci fosse stata una protesta, sarebbe stata bloccata molti metri prima di arrivare vicino ai partecipanti. Non c’è stato nessun incidente, nemmeno accennato. Finalmente.
