
Ha suscitato enorme stupore, a Rozzano, la decisione dell’ex presidente del Consiglio Comunale e poi assessore all’Urbanistica, Marco Macaluso, di non candidarsi alle prossime elezioni comunali. Lo ha comunicato scrivendo una “lettera aperta” alla città in cui ha tentato di spiegare le ragioni di una scelta che non trova riscontri. Macaluso, stretto collaboratore dell’ex sindaco Gianni Ferretti (con l’apparentamento nel 2019 gli permise di battere per la prima volta dopo 70 anni di governo del Centrosinistra, Barbara Agogliati), sembrava destinato ad assumere un ruolo di primo piano nel più che probabile governo di Mattia Ferretti, candidato unico del centrodestra. Invece…
Invece, dopo più di 20 anni, Macaluso, per la prima volta non si presenterà candidato alle elezioni di Rozzano. Il motivo? “Arriva un momento nella vita – ha scritto in un lungo post sul suo profilo Facebook – in cui fai i conti, ti fermi. Riavvolgi il nastro e prendi fiato. Devi riprendere fiato! Ti soffermi sulla vita passata e sulla vita futura”. Scelte personali, quindi. La voglia di stare più vicino ai propri figli, più vicino alla propria moglie. I più maliziosi hanno invece ipotizzato un rientro dalla porta principale, come assessore. “Niente di tutto questo” – ha assicurato a pocketnews.it, pur non chiudendo del tutto alcune finestre.
“Non sparisco! Vi avverto”. Non è chiaro se sia una minaccia o una promessa. Quel che sembra chiaro, è che la morte di Gianni Ferretti ha inciso molto su Macaluso e sul suo modo di essere, di essere uomo, politico, padre e marito. “ Mi ha messo davanti ad una cosa che si chiama Vita Vera. È stato per me un esempio, un amico, un buon consigliere di vita”. Così ha scelto di fare un passo indietro e ritrovare una dimensione più umana. Il suo non sarà un oblio. Ha promesso a Mattia Ferretti di essergli vicino nelle sfide che, se sarà eletto sindaco, dovrà affrontare per la rinascita di Rozzano. “È la fine di un lungo percorso. Di una storia. Una bella storia!” ha ribadito.
“È arrivata l’ora di tirare il freno, prendere fiato. E magari ripartire. Magari in altro modo”. “Non è un addio ma un: “Ci vediamo domani”. E allora il pensiero corre al 2028, quando all’appuntamento per le elezioni regionali e quelle nazionali, potrebbe candidarsi per un seggio al Consiglio regionale della Lombardia, o a uno scranno in Parlamento. Qualche voto, in tasca ce l’ha. “Ovunque vada, – ha concluso – sono e sarò sempre a disposizione della mia città.