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Mensa: il Consiglio di Stato condanna il Comune di Trezzano al risarcimento dei danni

Una gara d’appalto prima assegnata e poi ritirata è al centro del nuovo pasticcio che vede come protagonista l‘amministrazione trezzanese

mensa-scolasticaÈ un altro pasticcio. Di quelli belli grossi che costerà alle casse del comune di Trezzano altri ottantamila euro: circa sessanta di risarcimento danni, una ventina di spese legali. È stata notificata nei giorni scorsi in via IV Novembre, in municipio, la sentenza con la quale la V Sezione del Consiglio di Stato, presieduta da Francesco Caringella, ha condannato il Comune a pagare 58.073,33 euro “più gli interessi legali a partire dal 30 giugno 2019 sino al saldo) alla società Euroristorazione gestore, dopo una lunga battaglia legale, della mensa delle scuole trezzanesi.



Un pasticcio si diceva, l’ennesimo che sta caratterizzando la vita politico-amministrativa della città negli ultimi tempi. Nasce circa quattro anni fa quando a Trezzano si decide di assegnare la gestione delle mense scolastiche tramite una gara d’appalto, così come avviene in ogni angolo d’Italia. Tra le altre aziende, al bando partecipano la Euroristorazione e un consorzio di imprese composto da Cir Food di Reggio Emilia e la Arco di Rozzano.

L’appalto di 4milioni e 671mila euro (+ iva, naturalmente) viene assegnato al consorzio Cir food + Arco. I vertici di Euroristorazione, però, scrivono e segnalano ai responsabili del settore che l’assegnazione è nulla perché i vincitori non hanno i requisiti previsti dallo stesso bando predisposto dal Comune di Trezzano. Nulla da fare: la gara viene chiusa con due vincitori (Cir food + Arco) e uno sconfitto (Euroristorazione).

Quest’ultimo, però, non se la prende come sul dirsi “in saccoccia” e presenta un ricorso al Tar con il quale chiede di invalidare l’affidamento della mensa alla Cir food e, destinatario il Comune, un risarcimento danni (per mancato guadagno di 116mila euro; per danno emergente di 414mila; per danno curriculare di 58mila euro). I giudici del Tribunale amministrativo regionale gli danno parzialmente ragione e con una sentenza del 27 febbraio 2018 annullano solo la “determina dirigenziale” con la quale è stata assegnata la gara.

La Cir food e associati non si arrendono. Presentano ricorso al Consiglio di Stato e chiedono la “sospensiva” della sentenza dei loro colleghi milanesi. Richiesta respinta il 5 aprile 2019. Due mesi dopo, era il luglio 2019, il responsabile del settore del Comune di Trezzano scrive a Euroristorazione informandola che da quel momento e sino alla scadenza dell’appalto si sarebbe occupata della refezione scolastica, circa un anno e mezzo.

Tutto a posto? Nemmeno per sogno. Il motivo? Euroristorazione non contenta di essere subentrata richiede il risarcimento dei danni al Comune per il periodo durante il quale è stata costretta a stare lontano dai fornelli delle cucine della mensa di Trezzano. La sua tesi è: se un appalto è per tre anni, deve durare tre anni. Quindi per l’anno e mezzo che non ha lavorato, andrebbe risarcita.

Anche in questo caso la trafila è la stessa: prima il Tar, poi il Consiglio di Stato. Risparmiamo ai lettori di pocketnews.it tutti i tecnicismi legali e la ricostruzione dei diversi passaggi fatta dai magistrati amministrativi. Il succo della questione è che secondo i giudici romani “avendo il Comune disposto il subentro a far data dal 1° luglio 2019, è tenuto a risarcire i danni”.

E questo nonostante per gli avvocati del Comune, Euroristorazione non aveva diritto a tale risarcimento perché “non sarebbe stata comunque in condizione di subentrare nel contratto prima del 1° luglio 2019, in quanto non avrebbe avuto a disposizione un centro cottura, avendo impiegato in altri appalti, che si era aggiudicata”.

Niente da fare, la tesi del comune è stata rigettata. I giudici hanno riconosciuto un risarcimento di 58.073,33 euro solo per il mancato guadagno. A questi vanno aggiunti circa 20mila euro di spese legali da pagare agli avvocati che hanno difeso le ragioni del municipio trezzanese.

Il pasticcio non è, però, finito qui. In comune si starebbe preparando un contratto che dovrebbe rinnovare per un anno l’incarico della mensa a Euroristorazione. Secondo alcune indiscrezioni il documento non sarebbe ancora pronto e quindi non sarebbe stato ancora firmato. Il bello è che il vecchio è scaduto a fine 2020. Se fosse vero, in base a quale documento sta operando Euroristorazione in questi primi mesi del 2021?

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