sabato - 20 Aprile 2024
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L’uomo che ride, il ritratto spietato dell’Inghilterra del ‘700

Il più bel romanzo di Victor Hugo. Meglio de I miserabili e di Ultimo giorno di un condannato a morte. È il ritratto spietato dell’Inghilterra del ‘700. Con tutte le sue ipocrisie di corte e le ingiustizie di una società che vive la prima grande rivoluzione industriale. Come in tutte le rivoluzioni, i primi a pagare, se non gli unici, sono gli indifesi, gli invisibili, i senza voce

Ursus e Homo sono amici intimi. L’alleanza dà i suoi frutti nelle fiere, nelle sagre e ovunque la gente volesse ascoltare frottole dai ciarlatani. Quel lupo piace alla folla che ne apprezza la sua sottomissione. Entrambi vanno da un crocicchio a un altro, di paese in paese, di contea in contea, di città in città. Ursus vive in una baracca ambulante che Homo trascina   di giorno e custodisce di notte. Sono invecchiati insieme

Chi bussa alla porta?

Ursus è “un saccentone, un uomo di gusto, un vecchio poeta latino”. Homo è un lupo. Insieme girovagano da una piazza all’altra della provincia inglese tirandosi dietro una baracca ambulante che è il loro tetto, il loro negozio, il loro palcoscenico. Sono soli sino a quando alla loro porta non bussa un ragazzo di appena dieci anni che è stato rapito e poi abbandonato. Ha fame. Ha freddo. Si chiama Gwynplaine. Tra le braccia stringe un fagotto e la sua faccia nasconde un terribile segreto.

Basta la parola

Tutti, a loro modo, sono dei ribelli in un mondo in cui i magistrati sono feroci per tradizione e la crudeltà è la regola, in cui basta una parola per finire nelle mani del boia o dimenticato in una segreta. Un mondo dominato dall’aristocrazia, in cui un lord “non presta mai giuramento, né al re né ai giudici: basta la sua parola”, “il lord è un dotto, anche se non sa leggere: è sapiente di diritto”, oppure “ha il privilegio di omicidio semplice” e se uccide un uomo non viene arrestato, o ancora “non può essere messo alla tortura, nemmeno per alto tradimento”.

La borraccia restituita dal mare

Privilegi. Privilegi di una società che tollera il traffico di bambini destinati a essere trastullo di uomini, una società che fabbrica mostri in larga scala per popolare i caravanserragli delle fiere. Il suo “prodotto” migliore? L’uomo che ride. Una “quasi” leggenda. Il contenuto di una borraccia affidata all’oceano, sopravvissuta a centinaia di tempeste, poi ritrovata, scalfisce per un attimo le certezze di corte e cortigiani, di milord e vescovi. Ma è solo un attimo. Poi è lo stesso oceano che si riprende ciò che poteva essere già suo.

 

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