venerdì - 19 Aprile 2024
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Italia sul podio dopo Svezia e Finlandia nella geografia dell’infanzia felice

Il primato spetta alla Svezia, seguita dalla Finlandia e dal Belpaese, che si classifica in terza posizione nel ranking 2019 stilato dalla World Organization for International Relations

Di solito pocketnews.it non pubblica notizie che non riguardano il territorio cui è dedicato. Questa però merita: la Svezia conquista il primato dei Paesi più a misura di bambino nella classifica 2019 stilata dalla World Organization for International Relations (www.woirnet.org). Al secondo posto si classifica la Finlandia e poi l’Italia che è terza, seguita da Norvegia e Singapore, rispettivamente al quarto e quinto posto. Seguono poi nella graduatoria Slovenia, Irlanda e Germania.

I casi di Novara e di MIlano

Sembra incredibile visto quel che è accaduto nei giorni scorsi a Novara e a Milano città in cui due bambini sono stati massacrati dai genitori o dai loro compagni. Episodi che sembrano usciti dalle cronache di paesi in via di sviluppo, dove un minore su 3 è malnutrito, tagliato fuori dall’educazione o coinvolto in varie forme di lavoro minorile o di violenza, come nel caso dei bambini-soldato e delle spose-bambine.

Morti di fame

Le peggiori condizioni sono state riscontrate proprio in Sierra Leone, Somalia, Mali, Ciad e Burkina Faso, dove il tasso di mortalità sotto i 5 anni è mediamente del 18%: quasi un bambino su 5 muore di fame. Nella maggior parte dei casi non è la malnutrizione in sé ad uccidere, ma le malattie e le infezioni che a causa di essa si sviluppano nell’organismo, come ad esempio la polmonite e le infezioni gastrointestinali, diarrea e vomito. Nella graduatoria dei Paesi dove la situazione è ancora allarmante seguono poi Repubblica Democratica del Congo, Repubblica Centrafricana, Guinea-Bissau, Angola e Burundi, dove il tasso di mortalità sotto i 5 anni è mediamente del 15%.

Le carenze

Per sensibilizzare l’opinione pubblica e i decisori politici su questo tema, la Woir ha stilato questa classifica che si prefigge così di aumentare il livello di attenzione sulle sofferenze che milioni di bambini sono costretti a patire in un mondo dove le carenze da micronutrienti rappresentano un problema sanitario globale, con oltre 2 miliardi di persone nel mondo (stime UNICEF) che sono carenti di vitamine fondamentali e di minerali.

200 milioni

Nel mondo, 200 milioni di bambini sotto i 5 anni di età soffrono oggi di malnutrizione e non hanno cibo adeguato per essere in grado di difendersi da malattie facilmente curabili e prevenibili. Eppure basterebbero pochi interventi delle nazioni più ricche per proteggere dalla malnutrizione il 90% dei bambini più vulnerabili del pianeta attraverso la promozione dell’allattamento al seno e l’integrazione alimentare con vitamina A, zinco e sale iodato. Per l’attuazione di questo programma basterebbero 9 miliardi di dollari. Qualche coca cola in meno e un po’ di attenzione in più.

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