lunedì, Gennaio 13, 2025
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Intervista doppia / Ferretti vs Foglia: “ecco come cambierò Rozzano” (se sarò eletto o rieletto)

I candidati sindaci delle coalizioni di centrodestra e centrosinistra rispondono alle domande di pocketnews.it sui principali problemi della città

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Nella foto Giuanni Ferretti e Giuseppe Foglia

Quella che segue è un’intervista doppia che affronta alcuni dei problemi che secondo alcuni affliggono, secondo altri no, Rozzano. Si tratta di domande su questioni concrete che chiunque sia eletto tra Gianni Ferretti e Giuseppe Foglia, altri candidati non hanno alcuna possibilità di conquistare il municipio, dovrà affrontare e tentare di risolvere. Ecco le loro risposte.

1 – Qual è la priorità, la prima in assoluto, che nel caso fosse eletto o rieletto vorrebbe o dovrebbe affrontare?

FERRETTI: Non esiste una priorità assoluta. Sicuramente vi sono delle situazioni che hanno un’importanza più alta delle altre. Tra queste posso indicare i criteri di assegnazione degli alloggi Aler. Vogliamo scongiurare infatti il rischio di generare nel quartiere di edilizia residenziale pubblica una sorta di “ghetto”. A Rozzano abbiamo 6mila alloggi popolari e non possiamo assegnarli solo ad una determinata fascia di popolazione, dobbiamo garantire invece il giusto mix sociale. Questo è un tema importante su cui sto già lavorando e che sicuramente dovrò portare avanti.

FOGLIA: Tra le tante, quella su cui può agire direttamente il Sindaco è l’immediato radicale cambio di rotta dell’utilizzo della Polizia Locale. Il tema sicurezza, tanto sbandierato dall’Amministrazione uscente, ha visto un peggioramento significativo da cinque anni a questa parte. A poco servono pseudo posti di blocco lungo la Milano Pavia ma Agenti che percorrono le vie della città, in particolare ai confini e dentro il quartiere Aler, per garantire e trasmettere quel senso di vicinanza e sicurezza che manca. Un collante tra cittadini e amministrazione pubblica. E poi, per esperienza diretta, dare concreto supporto alla richiesta di implementazione di personale e di mezzi alla Tenenza dei Carabinieri con interventi diretti al Ministero competente.

2 – A proposito di case Aler, molti inquilini protestano sugli aumenti degli affitti di locazione. Cosa dovrebbe fare il comune per calmierarli?

FERRETTI: Prima di tutto devo dire che non mi risultano aumenti di alcun tipo. In secondo luogo, gli affitti delle case popolari – come ben sappiamo – sono legati all’Indicatore della Situazione Economica Equivalente Isee. Se cambia lo stato patrimoniale di una persona, conseguentemente aumenta anche l’affitto da sostenere. Onestamente questa mi sembra una cosa logica.

FOGLIA: Il Governo centrale ha la responsabilità di non aver rifinanziato per il 2024 il fondo sociale per gli affitti e per la morosità incolpevole. L’Aler usa criteri di ricalcolo avulsi dal contesto sociale per cui è chiamato ad operare. Il Comune deve avanzare tre richieste specifiche: 1) gli introiti degli affitti dei rozzanesi devono essere usati per il quartiere di Rozzano; 2) le 400 e più case sfitte perché degradate vengano affidate a cooperative di scopo (esistenti e operanti) che le riqualificano e le assegnano con graduatorie separate alle giovani coppie altrimenti costrette ad andarsene altrove; 3) trasformare il contratto di locazione in comodato d’uso gratuito per gli ultraottantenni che hanno regolarmente pagato l’affitto da almeno 50 anni e oggi si trovano in difficoltà economiche.

3 – Questione viabilità: il traffico soffoca la città. Percorrere la Pavese al mattino o al pomeriggio diventa ogni giorno più difficile. Così pure in alcune vie della città. È allo studio qualche soluzione o si dovrà continuare a viaggiare a passo di lumaca anche nei prossimi cinque anni?

FERRETTI: La ex statale 35 “Pavese” è una strada di competenza di Città Metropolitana e quindi ha un carattere sovracomunale che esula dal Comune. Noi possiamo occuparci della viabilità interna e lo stiamo già facendo. E’ chiaro che per quanto riguarda tangenziali, strade statali e autostrade, le competenze sono di altri enti. Cercheremo di sensibilizzarli affinché trovino delle soluzioni adeguate alla situazione del traffico che sicuramente conoscono anche loro.

FOGLIA: In accordo con la società Serravalle e la Città Metropolitana si deve realizzare lo spostamento del casello MI-GE da Assago a Binasco, dirottando su quel tratto libero di autostrada il traffico della Pavese proveniente da Milano e diretto a Pavia e viceversa. Declassare la SP 35 a strada comunale a servizio delle frazioni di Valleambrosia, Cassino e Rozzano vecchia. Raddoppiare le corse della linea urbana 328 da e per la M3 a Milanofiori con biglietto unico, incentivando così l’utilizzo del trasporto pubblico.

4 – Il Tar ha rigettato il ricorso contro il vincolo sullo stadio Meazza, è sempre più probabile, quindi, che l’Inter costruisca davvero lo stadio a Rozzano? E se sì, che cosa dovrebbe realizzare per non appesantire i problemi di viabilità e traffico che già oggi non si riesce a risolvere?

FERRETTI: Verrà fatto uno studio sulla viabilità ad hoc. Nessuno può pensare di costruire uno stadio con la viabilità attuale quindi lo studio di fattibilità dovrà fare in modo che quella location sia raggiungibile in maniera più agevole rispetto ad oggi. Evitare il traffico sarà impossibile ma creare le condizioni per migliorare la situazione si può prevedere.

FOGLIA: Il cosiddetto stadio dell’Inter sarebbe, in realtà, un nuovo mega centro commerciale a pochi passi da quello di Milanofiori con tutte le implicazioni di traffico immaginabili. Non solo 70.000 utenti in occasione delle partite ma migliaia di visitatori ogni giorno. Non esistono e non sembrano praticabili progetti di prolungamento del trasporto pubblico. Il caos che si aggiunge al caos già esistente. Bisogna far tornare a sedere ad un tavolo convocato dal Comune i proprietari dell’area interessata (e non i velleitari pretendenti dell’Inter) per riconsiderare i pesi insediativi concessi negli anni ’80 del secolo scorso e salvaguardare il più possibile quell’area verde, a beneficio della salute di tutti .

5 – In ambito sicurezza, la percezione che si ha è che, nonostante gli sforzi, Rozzano non sia una città sicura. Che cosa intendete fare affinché questa percezione di insicurezza si dissolva o comunque si riduca?

FERRETTI: Rozzano è una città dell’hinterland milanese e il tema della sicurezza percepita non è diverso da quello di altre realtà circostanti, per non parlare di Milano che addirittura è un esempio negativo in questo senso. Purtroppo il problema che stiamo affrontando oggi riguarda una delinquenza rimasta troppo spesso impunita a causa di leggi che hanno depenalizzato alcuni reati. Diventa quindi sempre più difficile fermare i responsabili. Speriamo che il legislatore voglia intervenire per porre fine a questa grave situazione che non riguarda solo Rozzano. Sicuramente poi, in parallelo, ci dovrà essere un maggior presidio del territorio. Questo è un tema su cui noi abbiamo già investito in questi 5 anni raddoppiando per esempio il numero di agenti della polizia locale. E’ chiaro che la polizia locale da sola non può bastare e che dovrà continuare ad esserci il supporto da parte delle forze dell’ordine, come già accade a Rozzano.

FOGLIA: Qualcosa ho già detto in risposta alla prima domanda. I responsabili delle “autogestioni” del quartiere Aler mi hanno confermato che il senso di degrado, di trascuratezza e di insicurezza scaturisce in primo luogo proprio dalle inadempienze del proprietario Aler. Manutenzioni ritardate di mesi, abusivismo incontrollato, alloggi sfitti, subaffitti in nero. Ma il tema sicurezza riguarda tutta la città e un aiuto fondamentale può venire dal coinvolgimento diretto di tutti i cittadini nelle scelte che li riguardano. Bisogna riabituare alla frequentazione degli spazi e delle iniziative pubbliche. Della promozione di queste iniziative deve tornare a farsi carico chi amministra la città in stretta collaborazione con le tante associazioni che sempre hanno tenuta vivo il senso di comunità.

6 – I baby spacciatori denunciati in un servizio di “Striscia la notizia” sono il frutto di famiglie e di ambienti che hanno perso ogni speranza di educarli. È possibile recuperarli? Con che tipo di iniziative?

FERRETTI: Sono convinto non solo che sia possibile recuperarli ma che si debba farlo e noi stiamo già portando avanti diverse azioni in questo senso, anche in sinergia con associazioni che si occupano di questo fenomeno. Abbiamo promosso incontri con persone che hanno avuto in passato situazioni particolari e che si sono rese disponibili a spiegare quanto quella vita non sia da perseguire. La scuola è un altro ambito dove intervenire. Stiamo creando luoghi di aggregazione in città attraverso politiche giovanili importanti e speriamo di avere le risorse per continuare a dare i giusti stimoli alle nuove generazioni.

FOGLIA: Purtroppo Il fenomeno è diffuso in tutte le città. E’ indispensabile tentare il recupero a partire dalla nostra realtà. La dispersione scolastica è una causa di questi comportamenti e va affrontata alla radice, partendo da azioni concertate tra istituzioni, scuola e famiglie. Il potenziamento della “educativa di strada” è necessario perché è uno strumento che serve a raggiungere quei giovani lì dove stazionano, per comprendere e recuperare il loro istinto di rifiuto delle regole della convivenza civile. Anche a questo fine serve riaprire nuovi spazi di aggregazione, di interesse culturale e di orientamento professionale.

7 – Rozzano è uno dei pochi comuni d’Italia che offre la mensa gratis ai propri studenti. È una iniziativa che sarà possibile sostenere ancora a lungo o è destinata ad essere riassorbita, magari da nuove emergenze?

FERRETTI: Rozzano è sicuramente il primo Comune in Italia ad aver offerto la refezione scolastica gratuita perché riteniamo che il tempo mensa sia un tempo scuola e quindi garantito costituzionalmente. In questi 5 anni siamo riusciti economicamente a sostenere questo servizio e andremo avanti finché potremo farlo.

FOGLIA: Il diritto allo studio è sancito dalla Costituzione, la continuità scolastica può ricomprendere anche il momento del pasto quotidiano. Perché, allora, questo diritto non è garantito direttamente dallo Stato attraverso la fiscalità generale? Le finanze di un Comune non sono in grado di assicurare tutti i servizi sociali necessari. Rozzano è fanalino di coda di tutta la Città metropolitana per quanto riguarda i redditi dichiarati al fisco: siamo alla media di 22.000 Euro procapite e, di conseguenza, ai minimi della contribuzione per i servizi collettivi. Sono per continuare a garantire questo servizio ma bisognerà decidere, coinvolgendo tutti i cittadini, come utilizzare le poche risorse disponibili per chi davvero vive gravi condizioni personali o famigliari e chiamare, di conseguenza, chi può permetterselo a dare il proprio proporzionale contributo. Proprio come recita la Costituzione.

8 – Che cosa ha lasciato il fallimento Api nella percezione della propria città ai residenti di Rozzano?

FERRETTI: Il fallimento Api ha causato un debito di 50milioni di euro nelle casse comunali che abbiamo ereditato dalle precedenti amministrazioni. La percezione lasciata in città è senza dubbio quella di perdita di tutto il patrimonio immobiliare cittadino. Di fatto il fallimento della ex municipalizzata ha portato a far sì che tutti gli immobili comunali, la rete del teleriscaldamento e le farmacie finissero nelle disponibilità dei curatori fallimentari i quali, attraverso la vendita di questi asset, avrebbero poi pagato i creditori. Questa amministrazione è stata in grado di chiudere il fallimento in modo positivo. Abbiamo riacquistato le nostre proprietà perdute, piscina comunale inclusa, e attraverso la vendita della rete del teleriscaldamento abbiamo evitato il dissesto.

FOGLIA: Il fallimento Api ha creato sconcerto e vergogna. Un’azienda creata dal Comune per interventi sui lavori pubblici, compresa la progettazione e realizzazione della rete di teleriscaldamento, che ha evidenziato l’assenza delle necessarie competenze e professionalità. Le carte del fallimento parlano di gravi negligenze e lasciano intendere di un uso improprio di procedure e risorse. Comportamenti che hanno portato al licenziamento dei dipendenti e hanno creato non pochi interrogativi circa le responsabilità degli Enti, persone e società che dovevano controllarne il funzionamento e la correttezza amministrativa.

9 – Ci sono ancora scorie del fallimento che potrebbero provocare nuovi terremoti?

FERRETTI: No perché la questione è chiusa però la Corte dei conti potrebbe riscontrare il danno erariale nella gestione della partecipata e chiederne conto a chi ha causato il fallimento.

FOGLIA: Non posso certo saperlo io ma auspico che la Magistratura chiarisca definitivamente se vi sono strascichi che coinvolgono altre persone o società. Ci sono state ombre anche sull’operato di Ama Rozzano, altra partecipata del Comune, mai chiarite del tutto. Non capisco perché i diretti interessati sottoposti a indagine non dichiarino apertamente la propria estraneità o ammettano, qualora vi fossero, qualche loro responsabilità. Non mi capacito nemmeno del perché chi era ai vertici di quella società sia stato cacciato a calci nel sedere nel 2019 dalla subentrante Amministrazione Ferretti e oggi invece sia platealmente entrato nell’orbita proprio della coalizione che lo sostiene per la rielezione.

10 – Perché non è stato individuato alcun responsabile?

FERRETTI: Ci sono organismi preposti e deputati ad individuare i responsabili. La Corte dei conti e le Procure, se troveranno delle responsabilità, sapranno accertarle.

FOGLIA: E’ una domanda che andrebbe formulata agli inquirenti o a chi ha avuto ruoli influenti nella direzione del sistema delle Aziende partecipate e del Comune, non certamente a me. E chiarisco anche perché. E’ sempre stato vivo il mio interesse per le vicende amministrative ma, almeno da 15 anni a questa parte, non sono mai stato organico ad alcuna forza politica che ha governato Rozzano. Di conseguenza mi è stata preclusa ogni possibilità di approfondimento, chiarimento o confronto. Infatti oggi sono orgoglioso di essere stato candidato per portare un respiro e una visione nuova rispetto a questo passato, con il sostegno di tre liste che hanno realizzato un profondo rinnovamento al proprio interno ed elaborato con me un programma ambizioso che guarda al futuro della città.

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