venerdì - 29 Marzo 2024
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In arrivo la pelle hi-tech che ‘legge’ il sudore

Dopo il bracciale che analizza il sudore e dice allo smartphone come stai, arriva la pelle hi-tech che svolge la stessa funzione…

Il primo è un mini-laboratorio da polso che misura la temperatura corporea e analizza le sostanze espulse dalla pelle, utile nello sport e nella medicina personalizzata, la seconda è trasparente, sottilissima, flessibile e soprattutto sa ‘leggere’ tutte le informazioni contenute nel sudore. Entrambi raccolgono informazioni particolarmente preziose per controllare lo stato di salute generale e per lanciare un campanello d’allarme se c’è il rischio di disidratazione. Il primo lo hanno realizzato i ricercatori delle università di Stanford e Berkeley, la seconda è stata messa a punto da un gruppo di ricerca internazionale coordinato dall’Università dell’Illinois a Urbana.

Il sudore parla di noi

Entrambi i gruppi di lavoro sono partiti dal presupposto che il sudore parla di noi. È una verità scientifica: il liquido espulso dalla pelle per regolare la temperatura corporea contiene una miniera di informazioni preziose sullo stato di salute della persona che lo ha prodotto. E allora perché non sfruttarlo? A Berkeley hanno messo a punto dei sensori capaci di ‘leggere’ il sudore e li hanno applicati su braccialetti da polso e fasce per la fronte. In questo modo misurano la temperatura corporea e analizzano le molecole chimiche emesse dalla pelle, inviando tutte le informazioni opportunamente rielaborate sullo smartphone per descrivere lo stato di salute della persona. 

I computer indossabili del futuro

Nell’Illinois sono andati oltre e hanno messo a punto una pelle trasparente, sottilissima, flessibile in grado di ‘leggere’ tutte le informazioni contenute nel sudore, che potrà essere utilizzata per i computer indossabili del futuro. Il gruppo di ricercatori ha sperimentato la pelle artificiale su nove volontari mentre facevano attività fisica in palestra e in altri 12 impegnati in esercizi fisici analoghi, ma all’aria aperta. La pelle hi-tech ha trasmesso i dati relativi alle sostanze presenti nel sudore a uno smartphone, con una connessione wireless. Si tratta di un vero e proprio laboratorio integrato fatto da cinque sensori, “intelligenti” e interconnessi tra loro, capaci di misurare la temperatura corporea e la presenza di particolari molecole emesse dalla pelle, come il glucosio, il lattato, il sodio e il potassio.

Diagnosticare le malattie

Il sudore è ricco di sostanze spia delle condizioni generali dell’organismo, alcune delle quali potrebbero essere utilizzare per la diagnosi di alcune malattie. I primi risultati, tutti positivi, pubblicati sulla rivista Nature, e aprono all’utilizzo di questi dispositivi hi-tech non solo nello sport, ma anche nella medicina “su misura” del futuro. Secondo i responsabili del team che ha condotto la ricerca il prossimo obiettivo potrebbe essere la sperimentazione della pelle hi-tech per ‘leggere’ anche lacrime e saliva, così come di modificarla in modo che possa rilevare l’uso di sostanze stupefacenti. Non solo. I biosensori potrebbero essere usati negli studi clinici che valutano le reazioni del corpo umano allo sforzo fisico, ma anche nel monitoraggio dei pazienti per tenere sotto controllo condizioni stressanti per l’organismo.

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