Gino non si trova: né vivo e nemmeno morto. Continua il mistero sulla scomparsa di Gino Panaiia, 25enne sparito la notte tra giovedì e venerdì dopo aver trascorso la serata in un ristorante a Zibido San Giacomo. Gli unici elementi nuovi sono il ritrovamento dello scooter su cui viaggiava, il suo casco, il suo giubbotto e il suo portafogli. Sono stati scoperti sparpagliati a decine di metri di distanza l’uno dall’altro, lungo un sentiero che conduce alla cascina Casiglio, un agglomerato di piccoli edifici del XVIII secolo, che sorge tra Zibido e Rozzano.

Il giallo

Nonostante tre giorni di ricerche, la sua scomparsa rimane un giallo. Un giallo che sta angosciando chiunque lo conosca: genitori, fratelli, amici e fidanzata. Che cosa gli è accaduto? È vittima di un incidente o dietro alla sua sparizione si cela qualcosa di più drammatico? Un rapimento, un omicidio? L’ipotesi più accreditata, in questo momento, è quella dell’incidente. Se fosse così, perché il corpo non si trova? Perché non ci sono tracce vicino al suo motorino, al suo casco? Secondo le testimonianze raccolte dai carabinieri, Gino, la sera di giovedì era, appunto in un ristorante di Zibido con degli amici. Ci sono le telecamere del locale che lo hanno ripreso.

La lite

Gli stessi amici che lo avevano pregato di non tornare a casa da solo in motorino, un Piaggio Liberty 125, viste le sue condizioni alterate dall’alcool bevuto. Però alcuni di loro hanno riferito anche di una violenta lite avvenuta poco prima con alcuni personaggi di non limpida fama. Le versioni non sono uniformi. Per alcuni, il giovane avrebbe litigato con coloro che non volevano tornasse a casa da solo. Quella di personaggi legati alla criminalità sarebbe quindi una falsa pista. Ma non tutti ci credono. Anzi. Alla Barona molti conoscono Gino. Un bravo ragazzo dicono in coro anche se, secondo alcuni, avrebbe avuto qualche problema di dipendenza.

Terra di nessuno

La zona in cui è scomparso, da tempo è diventata terra di nessuno, visto il dilagare di gruppi di spacciatori nordafricani che ne stanno prendendo possesso. Il giovane li ha incrociati per caso? Erano loro “gli altri clienti” con cui ha litigato nel ristorante e che poi gli hanno teso un agguato? Ogni ipotesi è al vaglio degli inquirenti. Le sue tracce (motorino e casco) sono state ritrovate grazie ai droni fatti scendere in campo da vigili del fuoco e carabinieri. Il suo giubbotto è stato poi ritrovato proprio all’ingresso della cascina Casiglio.

Nessuna direzione

Le ricerche sono continuate anche ieri: i vigili del fuoco hanno fatto svuotare una vasca di acqua e liquami e si sono immersi in alcuni fossi che costeggiano il Naviglio. Nulla, mancano indizi che indirizzino le indagini in una precisa direzione: né in quella dell’incidente e nemmeno in quella dell’aggressione, di una ipotetica fuga, della perdita dei suoi effetti personali. Così il mistero si infittisce ogni ora di più.

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