domenica - 19 Maggio 2024
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Il menefreghismo nascosto dietro lo sportello dell’ufficio tecnico

Arroganza oppure mancanza di rispetto delle persone che lavorano da parte di funzionari pubblici che dovrebbero essere al servizio del pubblico? Ecco quel che accade a Corsico

Riceviamo e pubblichiamo

Gentile direttore, le vorrei segnalare un caso di, come vogliamo definirlo, di arroganza? di menefreghismo? di mancanza di rispetto delle persone che lavorano? da parte di funzionari pubblici che dovrebbero essere al servizio del pubblico e invece antepongono le esigenze personali al corretto rapporto con i cittadini. Lascio ai suoi lettori il giudizio.

L’ufficio tecnico del Comune di Corsico è aperto al pubblico il martedì dalle 14 alle 16, il sottoscritto è entrato un paio di martedì fa alle 14.30. Prima di me, un altro signore. Seduti pazientemente in sala d’attesa ad aspettare il proprio turno, c’erano 4 persone, nemmeno molte direi. All’interno dello sportello c’era un solo funzionario che lavorava, di solito dovrebbero essere almeno 3 e una quarta, ho scoperto, c’era e forse non c’è più…, e già questo è grave. Il perché è semplice. Visto che l’apertura al pubblico è solo di 3 ore al mattino il lunedì e il giovedì e 2 ore al pomeriggio il martedì, ci si aspetta che almeno i tecnici siano sempre presenti.

Ma, sorpresa, uno era via per permesso (casualmente proprio quando doveva aprire lo sportello al pubblico?) però vabbè magari avrà avuto un’urgenza, chi lo sa lasciamo il beneficio del dubbio, ma il terzo tecnico? Boh! Era via chissà dove, con la gente in sala di attesa che aspettava… pazientemente.

Scoccate le 16.05 eravamo rimasti in 2… dopo oltre un’ora e mezza sempre di attesa  sempre paziente… All’improvviso, la funzionaria esce dal suo ufficio e dice “no voi non vi faccio perché l’orario è finito. Si riceve fino alle 16 e io devo andare a casa.”

Di solito, e funziona in qualsiasi ufficio pubblico, soprattutto tecnico, anche in catasto, se c’è troppa gente, oppure ci sono esigenze di chiudere entro un certo orario, a un certo punto si smettono di dare i bigliettini, oppure si chiude la porta, non si fa entrare più nessuno, ma quelli che sono già dentro magari da ore li si riceve e poi li si manda a casa con la pratica svolta.

A Corsico, invece, questa usanza, non dico di civiltà, ma di semplice buonsenso non è in uso. I diritti che si rispettano sono solo quelli di chi detiene il potere di aprire o chiudere uno sportello. La funzionaria si è rifiutata di riceverci e dopo aver discusso per qualche minuto, ha chiamato il responsabile dell’ufficio tecnico. Pensavo che almeno lui avesse un minimo di buonsenso, invece è stato irremovibile: “dovete andare via”.

La persona entrata prima di me aveva una pratica che doveva solo protocollare (tempo stimato… meno di un minuto), il sottoscritto doveva fare la fotocopia di una pianta di una pratica che già avevano sulla scrivania e andare via ( tempo stimato… meno di 5 minuti”. Invece si è stati a discutere mezz’ora. Il paradosso è proprio questo: in dieci minuti avremmo risolto tutto, siamo rimasti il triplo del tempo a discutere.

È questa l’ottusità del potere? È così che ci si comporta con persone che lavorano e che da due ore aspettano un servizio che già non funziona visto la presenza di un funzionario su tre al lavoro? La filosofia è che: appena scatta il cartellino chissenefrega della gente che magari ha perso una mezza giornata di lavoro?
Lascio ai suoi lettori l’ardua sentenza.
md

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