lunedì, Ottobre 27, 2025
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Fuga continua dal Comune di Corsico: si dimettono anche l’architetto Bongiovanni e l’addetto stampa Trementozzi

Sembra un’epidemia: sono già sette, in poco meno di due anni, i funzionari di alto livello che hanno abbandonato. Dimissioni anche per due assessori e un numero imprecisato di consiglieri comunali

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Nella foto, il sindaco di Corsico, Stefano Ventura e, nel riquadro, il consigliere comunale Francesco Magisano

Due assessori, un capogruppo del Pd, un numero imprecisato di consiglieri comunali, sette funzionari di alto livello assunti in settori strategici (finanziario + ufficio tecnico), per ultimo l’addetto stampa. Sembra una fuga o un’epidemia che potrebbe far affondare anche nel Naviglio in secca la corazzata Potëmkin sulla cui tolda si erge con piglio deciso il sindaco di Corsico Stefano Ventura. Le cause che hanno accompagnato l’esodo (o l’epidemia, fate voi) sono sempre personali, nessuno ha mai denunciato d’essere stato costretto a ingoiare bocconi di carne rancida (come nel film prima dell’ammutinamento e della violenta repressione).

L’interrogazione

Però, il sospetto rimane. Sembrano troppi. Tanto che se ne è discusso ieri sera in Consiglio comunale grazie a una interrogazione presentato dal consigliere Francesco Magisano. Le ultime due defezioni sono fresche fresche di giornata: quella dell’addetto stampa Claudio Trementozzi e di un dirigente dell’area tecnica, l’architetto Bongiovanni, che dovrebbero lasciare i loro incarichi a partire dal 1 aprile. Per non parlare del via vai registrato nel settore finanziario abbandonato subito dopo le elezioni da Cristina Costanzo e pochi mesi dopo dal suo successore. A gettare la spugna era stato Luigi Arioli, strappato a suon di benefit dallo stesso Ventura dal suo posto al Comune di Gaggiano: presentato in pompa magna in maggio, si era dimesso a settembre del 2021.

Tris di segretari comunali

E che dire dei tre segretari comunali che si sono alternati in poco meno di due anni di sindacatura? Si era partiti da Flavia Aragosta, bollita a fuoco lento (spero ci perdoni l’ironia greve) dal primo cittadino. Aveva lasciato il suo posto in via Roma con la caduta di Errante e aveva trovato un rifugio sicuro ad Abbiategrasso, poi era ritornata con l’ok di Ventura, per essere infine licenziata dopo qualche mese di lavoro, dallo stesso primo cittadino corsichese. Dopo di lei è stato il turno di Paolo Bertazzoli (quello che aveva bocciato la decisione della giunta di affidare a un organismo esterno la commissione disciplinare sul personale comunale) che ha lasciato ad altri l’incarico dopo pochi mesi dal suo insediamento, scrivendo una lettera al vetriolo che è parsa essere un vero e proprio j’accuse nei confronti delle modalità amministrative introdotte dalla giunta Ventura. Adesso il suo ufficio è occupato da Maranta Colacicco, ma non si sa quanto resterà. Rumors sempre più frequenti raccontano di malumori sempre più intensi che nascono dalla concentrazione di poteri che il sindaco avrebbe affidato nelle mani del dirigente dei servizi sociali Bertezzolo, causa delle dimissioni del suo quasi omonimo Bertazzoli.

Assessori: addio “mon amour”

Il balletto non è finito. Sul fronte politico si sono dimesse gli assessori Isabella Stoppa, che aveva la delega alla Cultura, ed Elena Galli, che dai Servizi sociali è scesa dalla nave un paio di settimane prima dell’ultimo Natale. Il tourbillon di consiglieri comunali avvicendatisi sugli scranni del Consiglio comunale non ci ha permesso di stilare un elenco. Però non è possibile non segnalare le dimissioni del capogruppo del Pd Pierluigi Ramponi, riconosciuto da tutti per il suo alto spessore morale.

Fuochi artificiali

Sull’argomento (l’esodi di dirigenti e politici), ieri sera c’è stato uno scambio di fuochi artificiali all’interno dell’aula consiliare (chi volesse rivedere lo scambio di battute clicchi qui). A Magisano che chiedeva il perché di questa epidemia insinuando il sospetto che forse i malumori tra la classe dirigente del Comune di Corsico nascano da alcuni atteggiamenti del primo cittadino, ha risposto Ventura che ha ribadito non trattarsi di un esodo, ma della “ricerca di un maggior livello organizzativo della macchina comunale”. “Le posizioni apicali inamovibili – ha detto il sindaco- non sono segno di vitalità”.

Nella sostanza la versione del sindaco è stata che la mobilità forsennata che si verifica all’interno degli uffici di via Roma e distaccamenti comunali vari, faccia bene alla salute e all’efficienza organizzativa dell’intera struttura dell’ente locale. Apriti cielo, perché il troppo, stroppia. Magisano, da parte sua, ha invitato il sindaco a riprendere i suoi libri di scuola o a fare qualche esperienza professionale in qualche azienda privata. Scoprirebbe che la mobilità, l’esodo, l’epidemia (chiamatela come volete) delle dimensioni di quella che ha colpito Corsico da due anni a questa parte, ha sempre provocato più problemi di quanti non ne risolva. Anzi nella maggior parte dei casi, ha portato le aziende sull’orlo del fallimento.

 

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