È un primo passo verso l’equità fiscale, ma non abbastanza. È questo in sintesi il giudizio dei commercialisti tributaristi italiani riuniti ad Assago per discutere sulla bozza della legge Delega di Riforma Fiscale. Tutti sottolineano come gli interventi su Irpef e Irap siano in linea con le necessità dei contribuenti, ma evidenziano come si debba fare di più, sia in termini di riduzione, sia di equità.
“Sicuramente – dicono – , la proposta ha un impatto positivo, soprattutto l’intervento sui redditi medi, ma che serva maggiore equità. Questo lasciando a 75 mila euro la soglia di applicazione dell’aliquota al 43% e recuperando risorse da redditi superiori a 200 mila euro applicando un’aliquota del 45% come avviene in altri Stati europei.
Di contro, invece, il primo step di cancellazione dell’Irap su micro imprese e lavoratori autonomi sarebbe in linea con quanto auspicato dagli stessi commercialisti tributaristi, che però sottolineano come sia necessario in tempi rapidi un intervento per le società.
“Un’imposta che ha come base imponibile il costo del lavoro e il costo degli oneri finanziari – ha osservato il presidente presidente dei tributaristi Riccardo Alemanno – non è mai piaciuta alle imprese e ai liberi professionisti. È evidente che c’è un problema di copertura finanziaria e forse la riduzione della pressione fiscale meritava un investimento finanziario maggiore rispetto agli 8 miliardi dedicati, appunto, a questi interventi”.
Seguici sulla nostra pagina Facebook