Nei giorni scorsi è stata annunciata in pompa magna la notizia dell’apertura del cantiere che dovrebbe realizzare un nuovo tratto di pista ciclopedonale che dovrà collegare il centro di Cusago con l’area commerciale di viale Europa. Dopo il rumore dei trombettieri vale la pena tornare sull’argomento a causa di alcune questioni irrisolte che riguardano proprio l’attraversamento che secondo molti, così come è stato progettato non garantirebbe la totale sicurezza a tutti coloro che lo utilizzeranno.
Attraversamento “a raso”
La ciclopedonale che si andrà a realizzare prevede un attraversamento “a raso” che significa a livello manto stradale all’altezza della rotonda del Viridea. Come funzionerà? Chi vorrà attraversare la provinciale 114 dovrà schiacciare un pulsante di chiamata con il quale sarà attivato un segnale luminoso collocato a poco meno di un centinaio di metri dall’incrocio. Quest’ultimo sarà dotato “di particolare illuminazione dedicata, esattamente nel punto di attraversamento” come recitano le note diffuse dal comune.
Rischio elevato
Attraversare a piedi la provinciale, con la mole di traffico che la percorre, suscita notevoli perplessità. Non solo tra l’opposizione locale al governo Triulzi, ma anche tra molti residenti. Il rischio di incidenti rimarrebbe comunque elevato. Non potevano essere trovate altre soluzioni? Secondo il sindaco, no! Nei mesi scorsi, i gestori del progetto Biciplan che si occupa della realizzazione di un sistema di ciclopedonali che da Milano si inoltrerà in tutto il territorio della provincia, avevano proposto ai comuni che si trovano lungo il percorso Milano – Abbiategrasso la realizzazione di alcuni ponti finanziati con fondi del Pnrr, quindi senza costi per gli enti locali, di attraversamento delle principali arterie viabilistiche, compresa la provinciale 114. Albairate ha detto sì, Cusago ha detto no: quei fondi saranno destinati a una nuova pista ciclabile Monzoro-Settimo Milanese-Cornaredo. Corso Europa, così, è rimasta off limit.
No al semaforo, no ai dossi di rallentamento
L’amministrazione comunale cusaghese ha scartato anche l’ipotesi di un sottopasso, “bocciata per gli altissimi costi, superiori al milione di euro dovuti in larga parte alla necessità di accurati lavori di impermeabilizzazione a causa della falda acquifera molto alta, tipica del territorio”. Il progetto del ponte sarebbe stato invece accantonato anche “per ragioni di natura tecnico strutturale, che prevedevano lunghissime rampe di accesso, in salita ed in discesa, che impattano a loro volta sul territorio e rendono difficile l’utilizzo delle rampe stesse da parte di biciclette, carrozzine e persone anziane”. Avrebbe però garantito la totale sicurezza di pedoni e ciclisti. Anche perché i tecnici non hanno consentito l’installazione di un semaforo a chiamata in prossimità della rotonda ed ancora meno il posizionamento di dossi di rallentamento. E allora? I lavori dovrebbero essere conclusi entro il prossimo luglio. Dopo di che resterà solo da sperare non accada alcunché.