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Covid 19: tutti i numeri (locali e nazionali) in attesa che passi l’ondata di piena

Secondo molti scienziati, le misure dei primi due decreti sono già state neutralizzate dalla crescita esponenziale della curva epidemica

Quasi 1200 positivi, più di settanta ricoverati, una decina di decessi registrati negli ultimi quattro/cinque giorni. È questa la radiografia della pandemia da Covid 19  nei sette comuni del Sud ovest milanese. I numeri, come in ogni parte della Penisola stanno salendo a ritmi vertiginosi e sembrano inarrestabili.  

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Se Assago ha 66 positivi in isolamento domiciliare, 3 ricoverati, un decesso, Buccinasco iscrive nei suoi registri 183 positivi, 5 ricoverati, due decessi negli ultimi giorni (l’ultima in ordine di tempo una 83enne che fa salire il numero dei residenti morti da inizio pandemia a quota 16).

A Cesano, sino a ieri si contavano 264 casi positivi al tampone e 17 ricoverati. Dall’inizio della seconda ondata la città piange 4 morti, legati alla Sacra Famiglia. A Corsico, i positivi attualmente sono 289 con 23 ricoverati e 250 in quarantena. Non si registrano decessi nella seconda fase. Come a Cusago dove da agosto si sono avuti 34 contagi, 7 guariti, 27 in quarantena, nessun ricoverato, nessun deceduto

A Rozzano, il bilancio è di 211 casi di contagio, 31 persone guarite, 13 pazienti dimessi dalle strutture ospedaliere, 13 ricoverati, 117 nuove persone in isolamento domiciliare.  L’ultima perdita è quella avvenuta tra gli ammalati di Covid residenti a Trezzano, città che ha subito il quarto decesso in pochi giorni.  Si tratta di numeri che fanno rabbrividire.

Allargando lo sguardo alla situazione nazionale, vale la pena dare un’occhiata al monitoraggio della fondazione Gimbe che ha rilevato nella settimana 21-27 ottobre, rispetto alla precedente, aumento del 108% dei decessi e dell’89% dei nuovi casi. Sul fronte ospedaliero si è registrato un +5.501 di ricoveri e un +541 in terapia intensiva. Secondo gli autori della ricerca, i dati e le evidenze scientifiche dimostrano che le misure dei tre dpcm sono insufficienti e tardive e che i valori di rt sottostimano ampiamente la velocità con cui si diffonde il virus.
 
Secondo Enrico Bucci, professore aggiunto della Temple University «mantenendo questi trend di crescita, all’8 novembre si stimano 31.400 ricoverati con sintomi e 3.310  in terapia intensiva». A livello nazionale in una sola settimana i dati aumentano secondo queste proporzioni:
* Decessi: 955 (+108,1%)
* Terapia intensiva: +541 (+62,2%)
* Ricoverati con sintomi: +5.501 (+65,1%)
* Nuovi casi: 130.329 (+88,9%)
* Casi attualmente positivi: +112.351 (+78,7%)
* Casi testati +91.641 (+14,5%)
* Tamponi totali: +147.423 (+14,4%)

“Il problema – sottolinea Nino Cartabellotta presidente di Gimbe – è che sono state introdotte progressive restrizioni da parte di Governo e Regioni, ma il loro effetto sulla flessione della curva dei contagi sarà minimo, sia perché le misure non sono state “tarate” su modelli predittivi a 2 settimane, sia perché le blande misure dei primi due DPCM sono già state neutralizzate dalla crescita esponenziale della curva epidemica”.

L’impatto dell’introduzione di differenti misure di contenimento sul valore di Rt è oggetto di un recente studio – pubblicato su Lancet Infectious Diseases da ricercatori dell’Università di Edimburgo – che ha analizzato dati da 131 Paesi. “In relazione ai risultati ottenuti dall’introduzione di ciascuna misura di contenimento – spiega Renata Gili, responsabile della Ricerca sui Servizi Sanitari della Fondazione Gimbe – è stata stimata l’efficacia sul valore di Rt di quattro possibili gruppi di interventi a 7, 14 e 28 giorni”.

“Se da un lato gli effetti – concliude Renata Gili – dipendono dal numero e dalla tipologia di restrizioni, dall’altro non sono affatto immediati. Infatti, per dimezzare il valore di Rt servono 28 giorni di lockdown totale, tempi che in Italia potrebbero dilatarsi ulteriormente per il ritardo sempre maggiore nella notifica dei casi».  

Cosa serve quindi per evitare di affondare? Che tutti facciano il proprio dovere: mascherine (anche in casa e con familiari), distanziamento, pochi contatti, lavaggio continuo della mani, utilizzo di materiali disinfettanti. In attesa che passi l’onda di piena e con la speranza che non travolga tutto.

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