martedì - 23 Aprile 2024
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Corsico: immobile confiscato alla ‘ndrangheta, riparte la protesta dei residenti

Da tempo gli abitanti del quartiere chiedono all'amministrazione comunale di mettere fine al degrado dell’edificio di via Monti 23. Risposte, poche, anzi quasi nulle

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Nella foto l’immobile sequestrato al boss della ‘ndrangheta Rocco Agostino di via Monti 23, nel centro di Corsico

“La casa confiscata alla mafia? È ancora un cantiere”. “E sul futuro? Nessuna risposta sulla sua destinazione”. I residenti della zona si interrogano sulla destinazione della casa di via Monti 23, a Corsico, sequestrata ai boss della ‘ndrangheta negli Anni ‘90 e che da decenni è lì, in balia del degrado. Pericolosa, è un cantiere aperto che crea difficoltà per i parcheggi e non solo. Gli abitanti del quartiere da tempo chiedono all’amministrazione di metterla in sicurezza e conoscere il suo futuro. Risposte, poche, anzi quasi nulle.

Prima doveva essere una casa per madri vittime di violenza, poi una casa per papà separati, ma i costi per la sua ristrutturazione sono troppo alti. Progetti accantonati, uno dopo l’altro. E ora? “Il degrado è insopportabile – denunciano alcuni – e vorremmo capire quali sono le intenzioni dell’amministrazione comunale”. Monta, anzi rimonta, la protesta delle famiglie che abitano gli edifici che si affacciano sull’immobile sequestrato al boss Rocco Agostino.

Raccontano: “Anni fa avevano aperto il cantiere e poi l’hanno abbandonato lasciandoci in eredità solo degrado”. Confiscato alla fine degli anni Novanta, l’edificio è diventato proprietà comunale nel 2002. Composta da tre appartamenti su tre piani, per oltre 160 metri quadri di superficie, rientra nell’elenco dei quindici beni sequestrati alla criminalità organizzata presenti a Corsico.

Doveva diventare una casa per le donne vittime di violenza (giunta Ferrucci), poi doveva ospitare i papà separati in difficoltà economica (giunta Errante). Il problema è che i soldi stanziati per la sua ristrutturazione non sono sufficienti. L’edificio ha problemi strutturali alle fondamenta e probabilmente dovrà essere abbattuto. Quando? Nessuno si assume la responsabilità di prendere una decisione. E sono trascorsi, per l’appunto, vent’anni dalla sua assegnazione definitiva.

Intanto ogni mattina, offre uno spettacolo di degrado unico: macerie e rifiuti abbandonati all’interno e all’esterno della recinzione del cantiere (una vera manna per i topi). Un cantiere che ha ridotto il numero dei parcheggi, già introvabili in zona. E siamo a due passi da via Cavour. Rimane uno scempio, uno scempio nel cuore della città.

Poco più di due anni fa, un gruppo di residenti, lo stesso che vorrebbe tornare in piazza in questi giorni, scrisse una lettera all’allora nuovo sindaco di Corsico, Stefano Ventura. La speranza era che accogliesse le richieste, (visto che quelle avanzate in quell’anno disgraziato al commissario prefettizio non sono servite a niente) ricordano i firmatari. Speranza vana visto che l’immobile è ancora lì con il suo corollario di degrado.

 

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