domenica - 19 Maggio 2024
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Corsico, coro di proteste in via Marzabotto: servizi sanitari fermi all’età della pietra

Lunghi tempi di attesa e scarsa assistenza lamentati dagli utenti dell’ex Guardia medica, che copre il bacino di circa 100mila persone dei comuni di Cesano Boscone, Corsico, Buccinasco e Trezzano

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Nel 2024, nell’era di internet e della digitalizzazione, in cui ci si prepara alle auto senza autista, c’è un luogo in cui la conservazione del passato è un valore ancora rigidamente applicato. Si tratta dell’edificio della Aast (Azienda Socio Sanitaria Territoriale) di Corsico, in via Marzabotto. Un mito nel suo ambito. In quegli uffici si trova anche la sede del servizio di Continuità assistenziale, la ex Guardia medica, che copre il bacino di circa 100mila persone, principalmente dei comuni di Cesano Boscone, Corsico, Buccinasco, Trezzano sul Naviglio e anche altri. Il medico alla continuità assistenziale è uno solo per turno. Lo si trova delle 20 alle 24 durante la settimana e poi nei giorni prefestivi e festivi.

Utilizzo disincentivato

Struttura e arredi della Asl sono rigorosamente conservati e risalenti agli anni 70. Persino le pareti sono pitturate in beige e bianco, seguendo i dettami dei trend di quel periodo. Quando ci si reca agli sportelli, che sia per una pratica di cambio del medico o per una visita presso la Guardia medica, bisogna ricordarsi che l’utilizzo della ricetta elettronica salvata sul telefonino è caldamente disincentivato. In tutta la struttura non vi è una sola presa di corrente utilizzabile dal pubblico per una ricarica di emergenza dei telefoni.

Tempi lunghi

I tempi di attesa sono talmente lunghi che i telefoni cellulari si scaricano. Leggere Facebook, o utilizzare il telefono per sbrigare delle altre pratiche, intanto che si attende il proprio turno è pericolosissimo. Si rischia che, quando arriva al momento di entrare nello studio del medico o di presentarsi allo sportello, la carica del telefono sia al fatidico 1% e che l’aggeggio si spenga proprio mentre il medico sta guardando i dati che gli permetterebbero di risolvere il problema o mentre si sta mostrando la ricetta elettronica all’operatore.

Tecnologia questa sconosciuta

Nella maggioranza dei casi, chi usa la Guardia medica ha un problema amministrativo. Il caso più comune è la necessità di rifare le ricette sbagliate dal medico di base. Un esempio è la prescrizione di medicine in capsule, mentre la posologia consigliata è di mezza compressa a volta. Oppure l’errore per cui il farmacista consiglia di farsi rifare la ricetta. Se pensate: “Sono le 20 di venerdì sera. Vado alla guardia medica e risolvo in un attimo, tanto è solo una ricetta” siete degli illusi, quasi al limite dell’incoscienza. Quando entrate nella sede della guardia medica, l’unico medico presente deve ricevere almeno una ventina di persone prima di voi, più della metà ha un problema simile al vostro e il povero dottore procede lentamente perché non può accedere alle informazioni dal vostro fascicolo elettronico. No, non è per una questione di privacy. Non può accedere perché nessuno ha installato sul computer dello studio della guardia medica il programma e i protocolli necessari per collegarsi al database e a internet. Non può neppure usare il suo portatile: l’unica spina elettrica libera dello studio del medico è tenuta insieme con dello scotch blu e non funziona.

I computer non funzionano più

Se pensate che ci sia abbastanza da arrabbiarsi, ma che comunque la struttura funzioni dovete provare a presentarvi alla mattina alle 8.30, mettervi in attesa con il vostro numerino, se ci sono numerini nel distributore, e attendere. Alle 11.30, quando ormai ci sono solo 3 persone davanti a voi, le veneziane degli sportelli si abbassano improvvisamente. Una impiegata apre la porta e dice “ i computer non funzionano più. Mi spiace. Tornate domani, o settimana prossima”. Poi chiudono tutto e non se ne parla più. Non resta che adeguarsi. Non succede spesso. Secondo quanto dicono gli utenti capita, in media, una volta la settimana, ma sempre quando ne abbiamo bisogno noi.

Ritorno al futuro

Per fortuna basta uscire dalla struttura per rientrare nel futuro e il cambio del medico si può fare con un semplice clic, accedendo con lo spid al portale del fascicolo elettronico sul sito della regione Lombardia. 5 minuti di lavoro se si ha dimestichezza con i cellulari. Più difficile è la consegna dei documenti. La Asl non ha ancora attivato la possibilità della dematerializzazione dei documenti quindi vanno consegnati a mano oppure inviati per email. Per tutto il resto, quando ci si reca alla Asl è meglio portarsi dietro la ricetta cartacea, un walkman e una rivista patinata e anche una immaginetta di Padre Pio. Per sicurezza.

Le recensioni

Che la situazione non sia delle più incoraggianti e che la richiesta di protezione a Padre Pio è una necessita, è testimoniata anche dalle recensioni pescate su Facebook. Poche superano una stella. Eccone alcune:

Giu Giu: Indecenti. Premetto che nonostante io abbia una patologia, mi rivolga sempre molto poco alla sanità pubblica preferendo quella privata (chissà come mai). Oggi ho chiamato x una domiciliare, in quanto sola a casa e senza nessuno che mi accompagnasse in ambulatorio. Mi ha risposto una dottoressa molto professionale, che sicuramente conosce la gravità della mia patologia, dicendomi di farmi a piedi con 4 gradi e 38 di febbre e una tosse da paura così da essere visitata in ambulatorio, oppure di aspettare lunedì il medico di base. Richiamo e gli operatori molto gentili mi consigliano di chiamare dopo le 20 al cambio turno. Risultato? Dopo una chiamata in cui si sentiva chiaramente che rantolassi da quanto fossi piena di catarro, anche la seconda dottoressa mi dice “venga domattina in ambulatorio!”. Complimenti x far sentire chi ha già dei disagi, ancora più fuori posto e in difficoltà. Ora, alle 2 di notte, sarò costretta come già successo a chiamare un medico privato per evitare di infilarmi in ospedale. Siete il top

Clelia Parazzini : voglio segnalare quanta poca considerazione l’ufficio preposto per sensori per diabetici ha “svolto” il proprio lavoro…dopo 1 mese di mail per non disturbare mi hanno scaricata bellamente senza una parola scritta, solo a seguito mia quarta telefonata mi hanno invitato a rivolgermi direttamente al produttore di sensori. Per fortuna il servizio di Niguarda che mi ha assistito è splendido….non dovreste fare questo lavoro se non avete un minimo di empatia!! una stella perché non si può mettere zero!

Ramacharaka 2461: Servizio assolutamente scandaloso. Non risponde nessuno a nessun numero di telefono. Sono ore e ore e ore che tento inutilmente di contattarli per avere una banale informazione su cosa devo fare per poter rinnovare una esenzione per mio padre (ultraottantenne, ammalato, e che non può piú sbrigarsi le faccende autonomamente) ; grazie a questi soggetti io quindi dovrò perdere inutilmente ore e ore di lavoro : saltare in macchina , percorrere decine e decine di km , pagare benzina e parcheggio, mettermi in fila per avere una semplice informazione, aspettare il mio turno per sentirmi magari dire che non era quello il luogo o lo sportello giusto? Ma i responsabili della struttura di cosa si occupano? Di giocare a free cell?

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