
L’appello è chiaro: «Dateci la possibilità di non mortificare i nostri cittadini e di garantire i servizi come abbiamo fatto – con enormi sacrifici – negli ultimi anni. Solo così gli investimenti che stiamo attuando attraverso il Pnrr faranno ripartire la Lombardia e l’Italia». Il sindaco di Cesano Boscone Marco Pozza è tra i primi firmatari di una lettera indirizzata ai ministri Giancarlo Giorgetti e Matteo Piantedosi sottoscritta da oltre duecento primi cittadini lombardi.
Comuni virtuosi
«Il paradosso – evidenzia il sindaco in una nota stampa – è che a farne le spese saranno soprattutto i Comuni più virtuosi, cioè quelli che hanno portato avanti un controllo costante della spesa locale per fronteggiare le numerose e crescenti emergenze sociali delle nostre comunità. L’augurio è che il nostro appello non rimanga inascoltato, perché ha un impatto notevole sia sui servizi attuali, sia su quelli che verranno garantiti grazie all’attuazione dei progetti del PNRR, per il quale Cesano Boscone è uno dei più impegnati di tutta la Città Metropolitana».
– 330mila euro
In particolare, a Cesano Boscone si parla, secondo gli attuali calcoli, di oltre 330 mila euro.
«Sommando le diverse misure di riduzione e solo in parte di ristoro i cui numeri sono stati in questi giorni resi noti – spiega l’assessore al bilancio, Fulvio Paladini – ci troviamo nelle condizioni di dover trovare nei conti del bilancio per il 2024 circa 88 mila euro. Come sommatoria delle varie annualità sino al 2028 si tratta di 331 mila euro in meno di risorse che avremo a disposizione».
-44 milioni di euro
Nella loro lettera, i sindaci firmatari evidenziano che, secondo gli schemi che circolano, per il solo 2024 sono previsti quasi 47 milioni di euro di taglio netto ai Comuni lombardi. «Sono risorse necessarie, anzi vitali, per la tenuta del Titolo I (quello della spesa corrente) dei nostri bilanci e dell’equilibrio contabile dei nostri Enti. Per questa ragione, oggi più che mai, chiediamo con forza che queste risorse, essenziali per finanziare la spesa corrente, quella che impatta direttamente in termini di servizi e prestazioni sulla cittadinanza, non siano ridotte, come prevede il Piano dei tagli per i prossimi cinque anni».