La lettera è arrivata ai vertici del partito di Berlusconi, negli scorsi giorni. Poi, ieri sera è stata letta durante il Consiglio comunale di Cesano Boscone. Antonia Parisotto lascia Farza italia e si rende indipendente. Non aderirà infatti ad alcuna altra forza politica presente in Consiglio.
Le sue dimissioni sono una via di mezzo tra una lettera d’amore e un j’accuse alle scelte fatte da Forza Italia da quando è entrata a far parte del governo a guida Mario Draghi. “Dopo approfondita riflessione – ha scritto – sono giunta alla decisione di uscire dal partito di cui faccio parte sin dalla sua nascita e nel quale sono stata eletta”.
“La mia scelta è maturata dopo mesi in cui i valori in cui credo fermamente, quelli di uguaglianza, di libertà individuale e dignità umana, sono sempre più calpestati dai provvedimenti presi dal governo nazionale di cui anche Forza Italia fa parte”.
“Non potrei – e qui arriva il j’accuse – mai avvallare decreti discriminatori e liberticidi, incompatibili con i principi fondamentali del nostro ordinamento, passati anche perché fortemente caldeggiati da chi, nel governo, rappresenta Forza Italia. È così atto di coerenza con i miei valori smettere di farne parte, rinunciando altresì a tutti gli incarichi fino ad oggi ricoperti”.
Poi conclude: “Continuerò a ricoprire il ruolo di consigliere comunale ma rimarrò fuori da altre collocazioni partitiche, nessuna delle quali si pone a difesa di quella minoranza di italiani che viene volgarmente etichettata come no vax, gravemente attaccata e discriminata nel nostro Paese.Ritengo questa mia una scelta doverosa per quanti ancora credono nei valori della nostra Costituzione repubblicana e che pongono al centro il rispetto dei diritti umani per tutti i cittadini”.
Parisotto aveva fatto parlare di sé qualche mese fa, quando aveva bollato il “Gay Pride come un ritrovo di disadattati, una squallida manifestazione che nulla ha di culturale”. Le sue parole avevano fatto il giro d’Italia provocando le reazioni di chi fa dell’orgoglio gay un elemento di distinzione in una società ritenuta “oscurantista”. Erano stati in molti a chiedere le sue dimissioni, richiesta che lei aveva ignorato. Da ieri la decisione di combattere da sola le battaglie in cui crede, quella dei no vax in primo piano.
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