
Semaforo rotto e corsa ad ostacoli dei pedoni per evitare di essere investiti. E magari morire. È quel che accade da più di tre giorni all’incrocio della Nuova Vigevanese con via Molinetto di Lorenteggio, al confine tra Corsico e Milano (l’ex dazio di Lorenteggio, capolinea della 50 e del tram linea 14). Un vero inferno, a detta delle centinaia di persone che lavorano negli uffici della zona e delle famiglie che ci abitano: frenate continue, schiamazzi di clacson, imprecazioni.
A nulla sono valsi sin ora gli allarmi e le segnalazioni inviate alla Polizia locale di Milano e a quella di Corsico. “Il problema è noto” è la risposta, ma nulla cambia o è cambiato. Se il problema è noto, perché sino a questa mattina nessuno è intervenuto? Certo, il semaforo grava sul territorio del comune di Milano e quindi Corsico non può ripararlo materialmente, ma qualche pressione a tutti i livelli forse è il caso di cominciare a farla.
L’ex dazio di via Lorenteggio è a grande impatto sulla circolazione da e per Milano, da e per tutti i comuni che si affacciano sulla Nuova Vigevanese: oltre a Corsico, Cesano Boscone, Trezzano, sino a Gaggiano e Abbiategrasso. Non solo. L’area in pochi anni si è trasformata in uno dei centri direzionali più vivaci dell’intero sud ovest mlanese. Su di essa gravano migliaia di automobilisti e migliaia di pedoni (tra residenti e impiegati che all’ora della pausa frequentano uno dei numerosi locali aperti nella zona.
Il semaforo, è vero, è di competenza di Milano, ma regola o dovrebbe regolare la vita quotidiana di centinaia di corsichesi che abitano i quartieri che lo circondano. “L’incrocio in una arteria a circolazione veloce come Lorenteggio/Vigevanese è ad alta pericolosità e Corsico è coinvolta nel traffico pedonale al 100% per il movimento di cittadini a piedi o in auto poiché sull’ impianto semaforico in questione grava tutto il quartiere Molinetto/Caboto/da Vinci/Polo” ha infatti sottolineato Francesco Magisano, consigliere comunale corsichese che lavora in un istituto bancario che si affaccia sull’area in questione.
Dopo giorni di attesa senza risposta, una lettera di protesta è stata inviata dallo stesso Francesco Magisano anche all’assessore del Comune di Milano, Granelli. Che esito avrà, lo si vedrà nelle prossime ore. Nel frattempo pedoni e automobilisti dovranno affrontare una specie di percorso di sopravvivenza per passare da un lato all’altro della Nuova Vigevanese o per attraversarla e dirigersi, incolumi, verso la propria abitazione dopo una giornata di lavoro.
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