25 gennaio 2016, Giulio Regeni fu rapito dai servizi segreti egiziani. Dopo nove giorni di torture fu ucciso e il suo corpo abbandonato sul ciglio di una strada. Dopo un lustro, la verità è ancora lontana con le autorità egiziane che si rifiutano di consegnare alla giustizia italiana i suoi aguzzini.
Domani, 25 gennaio 2021, ricorre il quinto anniversario del suo rapimento. Corsico parteciperà alla fiaccolata virtuale proposta, dall’associazione “Giulio siamo noi” che da cinque anni sostiene la famiglia Regeni nella sua lotta per ottenere giustizia e verità. “L’ho riconosciuto soltanto dalla punta del naso” aveva detto la mamma all’uscita della camera mortuaria dove si trovava il corpo del figlio torturato per nove giorni consecutivi.
Per il 25 gennaio, guidati dal comitato @GiulioSiamoNoi, si potrà fare un post su Facebook e/o un Tweet con una foto, un’immagine, una clip video, scrivendo su di un supporto giallo una frase che chieda verità e giustizia per Giulio, il richiamo dell`ambasciatore e stop accordi con chi tortura. Le frasi possono comparire su cartelli, fogli, sulla mano, su una maglietta o qualsiasi supporto giallo. La stessa cosa si può fare postando un’ immagine sulla pagina facebook del comune di Corsico.
L’immagine dovrà essere postata con gli hashtag #StopAccordiconchiTortura #VeritaGiustiziaperGiulio #RichiamoAmbasciatore. Il tutto unitamente alla preghiera di taggare il Presidente Conte (@GiuseppeConteIT), la Farnesina (@ItalyMFA), il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio (@luigidimaio). Si può scrivere direttamente all`account @GiulioSiamoNoi per avere ulteriori informazioni.
«Cinque anni senza un perché. Senza che i responsabili dell’atroce delitto – sottolinea il sindaco di Corsico Stefano Ventura – abbiano ammesso le loro responsabilità e siano stati condannati da un tribunale. I presunti colpevoli, per i quali la Procura di Roma ha chiesto, nei giorni scorsi, il processo in primavera sono tutti alti ufficiali dei servizi segreti egiziani. Il dolore di una mamma e di un papà che hanno vissuto, dal 2016 a oggi, di promesse e di fiducia nella giustizia non possono restare deluse. La città di Corsico e l’amministrazione comunale chiedono verità per Giulio».