La notizia, anticipata da pocketnews.it ha fatto discutere. E molto. Amazon, il colosso statunitense che ha individuato nell’area metropolitana milanese il luogo ideale per i suoi investimenti dovrebbe realizzare un data center di ultima generazione proprio sul territorio di Zibido San Giacomo. Un’ iniziativa che il governo italiano ha approvato e dichiarato di “interesse strategico nazionale” visto che prevede un investimento iniziale da 1,2 miliardi di euro.
Subito dopo la pubblicazione dell’articolo sono cominciate a fioccare le domande: Dove sorgerà? Che servizi offrirà? Chi potrà essere assunto? E tante altre. Innanzitutto va chiarito che il progetto attende ancora la firma della convenzione. Poi che l’unica area possibile per caratteristiche e dimensioni esistente sul territorio del comune di Zibido si trova in via Longarone nel luogo dove sino a qualche anno fa si ergeva una trivella per le ricerche di gas naturale.
In una nota stampa diffusa poco fa il sindaco Sonia Belloni ha fatto sapere: «Se il progetto di un data center si concretizzerà noi siamo pronti, perché potrebbe rappresentare un’opportunità di crescita economica e produttiva del nostro territorio, anche con possibili risvolti occupazionali per i nostri cittadini. Quanto anticipato dal ministero delle imprese, si potrà però concretizzare solo dopo la stipula di una convenzione e vigileremo su tutti gli aspetti relativi all’impatto ambientale».
«Era un sito minerario – ha spiegato nella stessa nota Anita Temellini, assessore all’urbanistica – destinato all’estrazione del gas. Erano state fatte, diversi anni fa, delle prove, ma il progetto non era andato a buon fine. Negli anni successivi – prosegue l’assessore – la proprietà ha presentato un piano attuativo». Si tratta di un un piano di lottizzazione che la Giunta ha approvato. Per questo si è impegnata a versare al Comune 3,4 milioni di euro, di cui 1,4 sono stati già introitati. A questi si aggiungono circa 1,25 milioni di euro in opere di urbanizzazione destinate alla collettività.
Che cosa accadrà? Se la convenzione dovesse essere sottoscritta, non sarà difficile trovare un accordo. L’ipotesi di un centro di elaborazione dati è pienamente conforme a quanto previsto dal Piano di governo del territorio . “Ci impegneremo – ha concluso Anita Temellini – affinché questo insediamento possa essere un’occasione in termini di lavoro e opportunità per i nostri cittadini. Il Comune vigilerà sul rispetto dei termini della convenzione, in particolare dal punto di vista dei vincoli ambientali già previsti nel Piano di governo del territorio”. Non resta che aspettare.